Bici o auto?

A Roma, dove l'unica funzione dei mezzi di trasporto pubblico è quella di garantire ai dipendenti il diritto di sciopero, si è svolto l'evento «MobilitiAmo Roma» sul futuro della mobilità urbana. Politici e manager hanno discusso di viabilità, taxi, ciclabili, bus elettrici, nuove tramvie e metro. Poi, a un certo punto, e non si sa se fosse una battuta di sinistra o una cretinata di destra, dal palco si è sentita la frase «Usare l'auto è di destra, andare in bici di sinistra».

E andare a piedi? Di centro?

Non scomoderemo il noto cantautore, ma a fronte della verità emersa dal convegno secondo cui quelli di destra sono cafoni che parcheggiano in doppia fila e usano auto a benzina puzzolente mentre quelli di sinistra sono gentlemen che rispettano l'ambiente vivendo simpaticamente su due ruote, si possono fare alcune riflessioni.

Usa l'auto chi ha redditi più bassi, quindi - sì - di destra; va in bici chi ha redditi più alti, cioè appunto di sinistra. Il ponte sullo Stretto è di destra, il nuoto di sinistra. I tassisti sono tutti allergici al Pos, sia di destra sia di sinistra. Il contante, la carne, l'aria condizionata, l'aereo, la libertà, Renzi? Di destra. Il digitale, gli insetti, la mascherina, l'autovelox, i tappi, Tajani? Di sinistra. L'auto elettrica invece ormai fa schifo sia a destra sia a sinistra.

Chi dice «Non sono né di destra né di sinistra» vota a destra; chi dice «Per alcune cose mi sento di sinistra

per altre di destra» vota a sinistra. La destra ama l'Italia, meno gli italiani; la sinistra ama gli italiani, e odia l'Italia.

La sinistra è più gentile, la destra più volgare. Ma la destra va Atreju. La sinistra Atroja.