Blitz in Nigeria, Farnesina nell'occhio del ciclone

Non si placano le polemiche sul fallito blitz inglese in Nigeria che ha portato alla morte degli ostaggi Franco Lamolinara e Chris McManus. Il ministro degli Esteri britannico, William Hague: "Italia informata ad operazione avviata". Napolitano protesta: "Inspiegabile il comportamento del governo inglese"

Blitz in Nigeria, Farnesina  nell'occhio del ciclone

Non si placano le polemiche sul fallito blitz inglese in Nigeria che ha portato alla morte degli ostaggi Franco Lamolinara e Chris McManus, i quali, secondo il Daily Telegraph, sarebbero stati uccisi dai rapitori "con un colpo ravvicinato alla testa" una volta cominciato il raid delle forze speciali.

Nel fallito blitz sarebbero stati impiegati un carrarmato, due elicotteri e un centinaio di soldati nigeriani, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, abitanti della cittadina di Sokoto, che hanno assistito all’operazione militare di ieri, durata almeno sette ore. Nessuno dei locali ha notato la presenza di forze britanniche durante il blitz.

Il gruppo islamista Boko Haram ha negato di essere implicato in alcun modo con il sequestro e la morte dei due ostaggi occidentali. Il gruppo era stato accusato dal presidente nigeriano Goodluck Jonathan di essere responsabile del rapimento. "Noi non c’entriamo con il sequestro", ha dichiarato un portavoce del gruppo in una conferenza stampa telefonica.

Secondo il ministro degli Esteri britannico, William Hague, l'Italia è stata informata "ad operazione avviata". Hague ha espresso le condoglianze del governo inglese alle famiglie delle vittime e ha dichiarato: "È stato un giorno molto, molto triste. Abbiamo lavorato con l’Italia sin dall’inizio ed abbiamo avuto una cooperazione sempre molto buona. Ancora ieri ne abbiamo discusso col governo italiano, ma la decisione è stata molto rapida e abbiamo avuto un periodo di tempo molto limitato che ha impedito un’informazione preventiva. Pertanto l’Italia è stata informata ad operazione in corso".

Insomma, a finire sotto accusa ancora una volta è la Farnesina e il governo Monti. La Lega ha attaccato duramente il ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata e ne ha chiesto le dimissioni. "Dopo la figuraccia sui marò il governo, per nulla, autorevole dei professori si fa prendere per il c... dagli inglesi nella tragica vicenda dell’italiano ucciso in Nigeria", ha tuonato l’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni su Facebook, aggiungendo: "Nessuno ci aveva informati del blitz", si lamenta il ministro degli Esteri Terzi, che intanto manda a scuola i figli con l’auto blu. Ma che ci sta a fare uno così alla Farnesina? Dimissioni subito!!!".

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha risposto all'esponente leghista così: "Maroni farebbe meglio a occuparsi delle vicende interne alla Lega e spiegare cosa sta accadendo a Milano, invece di distogliere l’attenzione parlando di vicende che non conosce. Lascio agli altri fare speculazioni e giochi politici che non mi competono". Terzi ha poi chiesto al collega William Hague di fare "massima chiarezza" sul blitz in Nigeria "nel più breve tempo possibile, nelle prossime ore", ha riferito il ministro parlando con i giornalisti a Copenaghen.

A difendere Terzi ci ha pensato invece il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha espresso "piena fiducia nell’operato del ministro degli Esteri e dei nostri servizi segreti".

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha invocato la necessità di "un chiarimento sul piano politico-diplomatico". Il capo dello Stato ha poi aggiunto che "il comportamento inglese che non ha informato e consultato l’Italia è inspiegabile".

La risposta del governo britannico a Napolitano è arrivata a stretto giro di posta. Le autorità italiane sono state informate "mentre veniva presa la decisione di agire", anche se non hanno "specificamente autorizzato l’operazione", ha assicurato il ministro della Difesa britannico, Phil Hammond. Che poi ha aggiunto che la mancata spiegazione da parte britannica all’Italia del raid "non è inspiegabile. È spiegabilissina. È doloroso, ma completamente spiegabile".

Alla domanda perché le autorità italiane non erano state consultate Hammond ha detto che "il governo italiano è stato informato per tutta la durata dell’operazione via via che emergevano elementi di intelligence e poi, mentre veniva presa la decisione di agire, le autorità italiane sono state informate".

"India e Nigeria, è questa la credibilità internazionale del governo Monti e dintorni? Umiliati come mai prima", ha scritto su Twitter il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.

Insomma, in circa tre mesi di lavoro, la Farnesina finisce nell'occhio del ciclone. Perché ha spesso peccato in difetti di comunicazione e incertezze, per non parlare poi della scarsa considerazione dimostrata dagli altri governi nei confronti del nostro Paese. Dal sequestro della cooperante Rossella Urru, passando per l'arresto dei due marò italiani in India, fino al blitz inglese a sua insaputa, la Farnesina non ha certo brillato. Nel primo caso il ministero degli Esteri si è trovato in una paradossale situazione: prima la notizia del rilascio di Rossella Urru, smentita però dalla Farnesina. Poi il nulla di fatto e il giallo. Quello che è certo è che la Urru è da quattro mesi nelle mani dei tagliagole islamici.

Nel caso dei marò invece si è passati da un difetto di comunicazione a una mancanza di peso nelle relazioni diplomatiche con l'India.

Con gli esponenti del governo Monti che hanno parlato di "situazione inaccettabile" e con quelli indiani che stanno imponendo all'Italia di processare i due marinai italiani nel loro paese. Un altro schiaffo all'Italia, insomma. Per concludere poi con il blitz inglese in Nigeria. Con la Farnesina informata solo a operazione avviata.

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