"Mi scuso, ma non mi dimetto". Con queste parole Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, ha messo una pietra sopra alle polemiche suscitate dalle sue parole rivolte al ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge. "Un errore grave, gravissimo", ha detto il leghista dai seggi di palazzo Madama, dovuto alla "foga di un comizio davanti a 1500 persone".
Dire che "quando vedo il ministro penso a un orango" è stato uno sbaglio, perché ha "spostato il confronto dal piano politico a quello personale". Ma le sue parole - ha detto Calderoli - non intendevano "avere significati razziali". Per questo motivo, il senatore leghista non lascerà la sua carica. Anzi, continuerà a non fare "sconti ad un governo che quasi incoraggia l’arrivo dei clandestini e che - il riferimento chiaro è alla vicenda dei famigliari del dissidente kazako Ablyazov - consegna nelle mani del suo persecutore una donna con sua figlia".
Le parole di Calderoli non sono sembrate sufficienti al premier. Dall'entourage di Enrico Letta, che già ieri era entrato in polemica con il governatore lombardo Roberto Maroni, oggi è stato ribadito al segretario del Carroccio che le parole del vicepresidente non sono sufficienti e che non averlo costretto alle dimissioni lo rende "correo dell'insulto al ministro Kyenge". Sembra dunque tutt'altro che chiuso lo screzio tra i due.
Letta: Calderoli si deve dimettere
Le parole di Calderoli "sono una vergogna per il Paese" e l’esponente leghista si deve dimettere perché "solo le sue dimissioni risolvono questo problema". Il presidente del Consiglio Enrico Letta risponde a una domanda al termine del suo intervenuto alla Chatham House e, innanzitutto, ringrazia chi lo ha interpellato su questo argomento perchè "così i giornalisti italiani possono riferire all’opinione pubblica quanto è negativo per l’immagine dell’Italia quel che ha detto Calderoli". Il premier spiega che il vicepresidente del Senato "lascia il suo ruolo solo in caso di sue dimissioni, non può essere sfiduciato.
Dunque, solo le sue dimissioni risolvono questo problema. Quello che ha detto è una vergogna per l’Italia - ribadisce - perché noi non siamo così e la presenza del ministro Kyenge nel mio esecutivo dimostra che l’Italia è un Paese moderno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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