Casini tira la volata al Monti-bis

Il leader Udc: "Ieri il premier ha detto che il suo orizzonte finisce nel 2013. Mi permetto di contraddirlo!". Poi sentenzia: "Abbiamo perso 20 anni". Ma lui dov'era?

Casini tira la volata al Monti-bis

Un comizio elettorale in piena regola. Un'incoronazione nei confronti di Monti, con tanto di appoggio a un secondo governo fatto di "politici e tecnici", e un'ammissione di colpevolezza per rifarsi la verginità in vista delle prossime elezioni. Cambiare tutto per non cambiare nulla è il nuovo mantra di Pierferdinando Casini che, chiudendo la festa del partito a Chianciano, ha sciorinato il suo programma elettorale.

Non prima però di aver sotterrato il passato, di cui lo stesso Casini è stato protagonista. "Noi oggi dobbiamo fare una ammissione importante: abbiamo perso 20 anni, della rivoluzione liberale evocata 20 anni fa non ci sono tracce né, salvo per alcune virtuosità, i governi della sinistra, influenzati dal massimalismo, hanno potuto fare qualcosa di meglio. Ora è il momento di voltare pagina", ha tuonato Casini.

Voltare pagina come? Riproponendo quella attuale. Ossia, Monti. "Ieri il presidente del Consiglio ha detto che il suo orizzonte finisce nel 2013. Mi permetto di contraddirlo!", ha affermato il leader dell’Udc, ribadendo il suo sostegno e la sua convinzione del fatto che "dopo Monti c'è Monti" perché "il cammino non va interrotto. La strada è ancora lunga". E se il pensiero non fosse chiaro, Casini toglie ogni dubbio chiosando che "i tecnici spesso diventano politici e noi auspichiamo che sia così". Possibilità immeadiatamente stoppata dal leader del Pdl Angelino Alfano che ha posto un veto: "Sì, ma solo se Monti si candida".

Il tutto a completamento di "una lista per l'Italia" da creare "con i tanti amici della società civile che sono venuti a questa festa e con altri che si aggiungeranno". Per quanto riguarda il programma casiniano, sulla legge elettorale il leader Udc ha controbattuto a Bersani spiegando che "nella legge elettorale servono le preferenze perché una delle ragioni per cui la gente se la prende con la politica e vuole rottamarla è perché non ha più fisicamente le persone con cui prendersela e non conosce più i suoi rappresentanti in Parlamento e dobbiamo dare possibilità ai cittadini di scegliere la classe dirigente".

Successivamente, Casini ha invocato la necessità e l'urgenza di una legge anticorruzione e di un pacchetto unico sulla giustizia e ha spiegato che "le tasse vanno ridotte, ma abbiamo poche risorse. E allora scegliamo, partendo da chi in questi anni è stato più penalizzato, le famiglie: occorre ridurre le aliquote Irpef per i lavoratori con redditi bassi in relazione al numero dei figli".

Insomma, dopo aver ottenuto l'appoggio di Emma Marcegaglia, Casini punta ad assurgere a nuovo ago della bilancia del futuro politico. E da questa posizione, può permettersi di rifiutare eventuali proposte che arrivano dall'esterno.

"Chi ancora tenta di rifugiarsi dietro le etichette destra e sinistra non ha capito che il mondo è cambiato e non ha capito nulla di noi: a non interessa aggiungere un posto a tavola", ha dichiarato Casini, riferendosi probabilmente a Fini, il quale ieri, pena la scomparsa dalla scena politica, si è offerto al leader Udc. Per Casini invece "sarà nostro alleato chi crede negli Stati Uniti d’Europa". Più chiaro di così...

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