I veleni della Procura di Milano approdano al Csm. L'assegnazione del fascicolo Ruby a Ilda Boccassini sarebbe stata "una violazione delle regole grave". È quanto avrebbe scritto il pm Ferdinando Pomarici al procuratore di Milano. A riferire la vicenda al Csm è stato il pm Alfredo Robledo, che nel suo esposto sostiene che il procedimento doveva essere affidato al suo dipartimento. E secondo Robledo non è l'unica "scorrettezza". L'ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, sarebbe stato indagato con un anno di ritardo. Le prime accuse nei suoi confronti, infatti, risalirebbero a luglio del 2011, un anno prima rispetto all'iscrizione nel registro degli indagati. Robledo lo ha segnalato nella sua audizione al Csm del 15 aprile. Era stato convocato dopo aver presentato un esposto contro Bruti Liberati, accusato di irregolarità nell'assegnazione dei fascicoli. Robledo non è stato sentito da solo. Il Csm ha raccolto anche le versioni di Bruti Liberati e del procuratore generale di Milano, Manlio Minale. Nei prossimi giorni saranno sentiti anche Ilda Boccassini, Francesco Greco e Ferdinando Pomarici. Anche il procuratore di Milano, Bruti Liberati, ha detto la sua nella audizione al Csm. "Solo quasi a un anno dall’avvio delle indagini sul San Raffaele, nel filone sulla Maugeri, sono emersi gli elementi sufficienti per iscrivere i reati di corruzione", ha detto il magistrato, accusando poi Robledo di aver voluto procedere "sulla base di un articolo di giornale".
Secondo Bruti Robledo avrebbe voluto uno "spezzettamento" dell’indagine. E invece la strada diversa scelta dal procuratore di concentrare l’indagine, lasciandone il coordinamento al procuratore aggiunto Francesco Greco, ha "condotto a una straordinaria rapidità nella trattazione dei reati fallimentari connessi ad una vicenda così complessa". E se sulla posizione dell’ex governatore della Lombardia Formigoni "l’iter processuale è stato più lungo perché è intervenuta nel frattempo l’astensione del gup e quindi c’è stato ritardo, le altre posizioni sono in gran parte definite in sentenze di primo grado e alcune in appello".
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