Che disastro il Petruzzelli Orchestrali in sciopero "Don Giovanni" senza musica

Saltano i concorsi e il commissario del teatro estrae a sorte 47 musicisti. La Cgil dice no e fa "incrociare" gli strumenti"

Il Teatro Petruzzelli
Il Teatro Petruzzelli

BariC'era una volta il teatro Petruzzelli di Bari: quarto in Italia per dimensioni, contenitore culturale che all'epoca del vituperato e poi riabilitato Ferdinando Pinto – l'ex gestore processato con l'accusa di essere il mandante dell'incendio che distrusse la struttura nel '91 e poi assolto dopo una lunga odissea giudiziaria – era un punto fermo nella lirica mondiale. Ma questa è storia dell'altroieri. Quella più recente racconta tutt'altro: accuse relative a presunte allegre spartizioni nella scelta dei dipendenti, una serie di sprechi bacchettati dalla Corte dei Conti, il commissariamento della Fondazione guidata dal sindaco Michele Emiliano, lo scontro tra la Cgil e il commissario governativo, la decisione di scegliere 47 orchestrali per sorteggio e lo sciopero a oltranza che lunedì scorso ha fatto saltare la prima del Don Giovanni di Mozart. E così, chi sognava un happening mondano-culturale per riassaporare le atmosfere del Petruzzelli che fu s'è dovuto svegliare di soprassalto e ripiegare sulla seconda data disponibile, andata in scena con un'ora di ritardo. Ma non è tutto. Perché il sindacato è sul piede di guerra e ha deciso di incrociare gli strumenti in occasione della rappresentazione di venerdì. Che però si è tenuta lo stesso, ma solo con l'accompagnamento di pianoforte e fortepiano oltre a quattordici coristi.
Al capezzale del Petruzzelli qualche mese fa è accorso Carlo Fuortes, consulente del ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi e nominato commissario della Fondazione dell'ente lirico, chiamato a una missione tutt'altro che facile: mettere ordine nei bilanci (secondo la Corte dei Conti nel 2010 un milione e 874mila euro di disavanzo, costi di produzione aumentati del 26,2 per cento, costo del personale lievitato del 65 per cento) e rilanciare il teatro spazzando via le ombre di una parentopoli che si allunga insistentemente sulla sinistra cittadina. Al punto che il sindaco Emiliano è stato costretto a intervenire assicurando di essere pronto a dimettersi in presenza di assunzioni clientelari. L'opposizione ha reso noto un elenco piuttosto fastidioso per il primo cittadino: trattasi di cognomi vicini a personaggi del centrosinistra, ma nonostante le polemiche il sindaco è rimasto al suo posto.
Proprio per sgombrare il campo dagli equivoci e rompere con il passato, Fuortes ha pensato bene di procedere alle assunzioni dei musicisti per concorso. Il fatto è che non c'erano i tempi tecnici per le selezioni visto che al bando hanno risposto oltre 1400 aspiranti. Risultato: per individuare 47 orchestrali per il Don Giovanni di Mozart è stato deciso di fare un sorteggio. Una scelta ritenuta necessaria per aggirare il sistema delle chiamate dopo gli scandali e le polemiche. Ma la novità ha innescato la reazione della Cgil, che chiede una priorità nel reclutamento per chi ha lavorato in questi anni con la Fondazione. In cinquanta hanno presentato ricorso d'urgenza per chiedere l'annullamento dei bandi del concorso, ma il giudice li ha respinti riconoscendo la legittimità dell'azione di Fuortes. La Cgil però non intende arretrare di un centimetro e si è mobilitata mettendo in scena «la riffa». Vale a dire una ironica lotteria, dove in un contenitore trasparente sono stati sistemati tanti bussolotti estratti a sorte. Nonostante le proteste, il commissario non intende piegarsi.

E ha fortemente voluto che il don Giovanni andasse in scena anche senza orchestra: venerdì la rappresentazione si è tenuta con l'accompagnamento di un pianoforte, un fortepiano e 14 coristi. E a quanto pare così sarà anche oggi, visto che la Cgil ha deciso di proseguire nello sciopero.

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