Prima ci hanno condannato ingiustamente, e adesso mettono all'asta la nostra casa

Se le sentenze ingiuste ti tolgono tutto: anche l'abitazione

Ho 51 anni sono sposata con due figli, persona onesta, grande lavoratrice, mai avuto contatti con la giustizia e avvocati fino a che….

A marzo 2010 riceviamo un decreto ingiuntivo mandato dal cugino di mio marito nel quale ci richiede 47.000 euro per un prestito che secondo lui ci aveva fatto. Cosa non vera poiché il cugino si era rivolto a mio marito, agente immobiliare, per investire del denaro in un’operazione immobiliare.

Dopo circa 1 anno il cugino ha cominciato ad accusare mio marito di non averlo ben consigliato e pretende da noi la somma di denaro ipotizzato come guadagno sull’operazione ossia 47.000,00. Tutta l’operazione chiaramente non era ufficiale nel senso che i soldi erano tutti in “nero”.

Il cugino per recuperare questo denaro, si inventa le cose e dichiara di averci fatto un prestito.

Presi alla sprovvista e non conoscendo alcun avvocato, ci rivolgiamo ad un avvocato (n°1) consigliato da un amico il quale ci informa che non ci sono alternative se non quella di trovare un accordo poiché a detta del decreto esiste un documento firmato da mio marito dichiarato come riconoscimento di debito???????

Chiediamo a questo avvocato di recuperare gli atti in tribunale poiché mio marito non aveva firmato alcun documento proprio perché non ci competeva la restituzione di questo denaro. L’avvocato non recupera il documento e avvia (senza consultarci) una trattativa con l’avvocato del cugino.

Noi siamo contrari perché non dobbiamo restituire quel denaro dal momento che non glielo dobbiamo e scopriamo (non siamo avvocati quindi non siamo tenuti a conoscere la materia!) che il tempo disponibile per fare opposizione sono 40 giorni. L’avvocato fa passare il tempo necessario per poter fare opposizione e quando lo scopriamo è ormai tardi! Sempre su consiglio di amici ci rivolgiamo ad un altro avvocato (n° 2) il quale ci conferma che passati i 40 giorni non è possibile fare nulla ma propone un’opposizione tardiva e nel frattempo recupera il famoso “riconoscimento di debito” ed è lui stesso a dire che la firma apposta in calce è completamente diversa e falsa. L’avvocato n° 2 visto questo documento ci consiglia di fare una querela nella quale dichiariamo che la firma è apocrifa ed espone la vicenda come se il cugino ci ha fatto un prestito con interessi da usura. In pratica la querela è impostata anche come usura. (malconsigliati anche in questo caso)

Nel frattempo l’opposizione tardiva viene bocciata e quindi prosegue la pratica per il pignoramento della nostra casa per il 50% di mio marito.

Veniamo convocati dal giudice il quale stabilisce la perizia calligrafica e nomina un perito. La perizia ha esito negativo e senza averne bene capito i motivi si dichiara che la firma è riconducibile a mio marito. Nel frattempo il cugino ha già pronta la querela nei nostri confronti per diffamazione.

Noi siamo innocenti e continuiamo a dichiararlo: la firma non è di mio marito. L’avvocato fa opposizione alla perizia ma viene negata.

Nel frattempo l’avvocato n° 2 dice di non volerci più seguire nella causa e praticamente ci “molla” a 1 settimana dall’udienza! Siamo disperati e non sappiamo a chi rivolgerci ecco che salta fuori l’avvocato n° 3 che ci dice che la pratica è stata impostata in modo errato dall’avvocato n°2 che ci ha consigliato male relativamente alla querela e che non aveva senso averla fatta anche a nome mio perché rischiavamo una pena entrambi!

All’udienza riesce ad ottenere una nuova perizia e la cosa ci tira su il morale, diciamo che si riapre una speranza. Viene nominato un nuovo perito calligrafico il quale ci richiede tutti i documenti possibili e immaginabili con la firma di mio marito.

E come finisce? Perizia negativa con una relazione nella quale il perito da indicazioni assolutamente assurde del perché la firma è di mio marito.

Morale: il giudice, tira fuori dal cassetto la sentenza: 3 anni a mio marito e 2 anni a me + 17.000 euro di danni morali e questa cifra è solo una provvigionale!

Siamo disperati vi immaginate una condanna di questo tipo così grave per questa querela non vi sembra assurdo quando ogni giorno senti cose assurde di condanne assurde o assoluzioni per gente che ammazza persone che ruba e violenta?????

La cosa più disarmante e triste è che nel frattempo la causa civile per il pignoramento della casa è andata avanti: il fatto di non aver fatto opposizione al decreto ingiuntivo ci ha precluso qualsiasi possibilità di riscatto, così il 28 febbraio ci sarà un’udienza per fissare l’asta per la casa.

I soldi sono finiti, non dormiamo più la notte, siamo disperati perché la casa è tutto ciò che abbiamo.

La nostra grande delusione è quella di esserci affidati a “professionisti” (così dovrebbero essere) che a parte chiedere soldi hanno svolto il lavoro veramente senza coscienza poiché alla fine siamo noi a pagarne le spese in tutti i sensi, per non parlare di periti corrotti e secondo noi pagati e giudici che non leggono le carte e che traggono conclusioni e assegnano pene senza senso.

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