Cinque stelle contestati durante il convegno "No Ilva" di Diodato e Riondino

Conte e Schlein presenziano al dibattito "no Ilva" dei due artisti tarantini, ma vengono contestati per la loro mancata promessa di chiudere il siderurgico

Cinque stelle contestati durante il convegno "No Ilva" di Diodato e Riondino
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Mentre Lucia Morselli, amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, veniva ascoltata in commissione industria al Senato, i due artisti tarantini, Diodato e Riondino, da sempre in lotta contro Ilva, tenevano un convegno al Senato per spiegare le loro ragioni per chiudere il siderurgico. Organizzato dal Movimento 5 Stelle, al convegno erano presenti anche Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Che anche se non si sono espressi, applaudivano dalla prima fila gli interventi dei "No Ilva". Il dibattito è cominciato dopo la proiezione del film "Palazzina Laf”, di cui Michele Riondino è attore e regista. Un film che racconta una storia di mobbing nell’Ilva ai tempi dei Riva. Quando gli imprenditori entrarono in fabbrica, dopo anni di allegra gestione pubblica, la situazione per lavoratori e sindacalisti, abituati a alle vacche grasse del pubblico impiego, cambiò. Nel film Riondino è molto critico con i sindacati, a suo dire complici di quel mobbing che coprirono per molto tempo. Anche se nella realtà furono i sindacalisti a denunciare la situazione. Ma se ne occupò anche il Senato. Del resto Riondino è critico con i sindacati anche fuori dal film. Celebre il suo scontro in tv con Maurizio Landini, proprio su Ilva. Mentre il segretario della Cgil difende la produzione, l’attore la considera causa di morte.

Chissa quindi che ha pensato oggi Landini, appena uscito da casa di Conte, dopo averlo visto accanto a Riondino. La scelta dei politici presenti non è stata felice. Riondino e Diodato sono stati critici con tutti i partiti, compreso Conte e Schelin. L’attore tarantino anni fa strappò la tessera elettorale in pubblica piazza accusando i 5 stelle di tradimento. Furono loro a candidarsi promettendo la chiusura di Ilva, e poi dopo aver vinto le elezioni con 6 parlamentari eletti a Taranto, una volta al governo ci entrarono in società. Sono le stesse cose che una signora oggi ha contestato a Mario Turco, vice di Conte, durante il suo intervento a conclusione del convengo. Mentre tutti i relatori si sono espressi per la chiusura dello stabilimento e bonifica di Taranto, Turco è intervenuto per sciorinare i suoi progetti per la città. A quel punto una signora dal pubblico ha urlato “è tutta fuffa”. Il senatore spazientito anziché lasciarla parlare l’ha zittita: “questa non è politica, io ho presentato il mio metodo scientifico, lei qui è ospite, non so neanche da dove viene, stia zitta o se ne vada”. Accusando il governo e gli enti locali di non aver realizzato il suo metodo scientifico. Anche se i 5 stelle sono in maggioranza in Regione accanto a Michele Emiliano (che ieri proponeva di far pagare a governo e Regione i debiti di Ilva), e ha contribuito all'elezione del sindaco Melucci. Oltre a essere stati al governo 3 anni.

Alla fine la signora, invitata ad uscire, è andata via. Come già erano andati via Schlein e Conte.

Diodato e Riondino a loro volta hanno ribadito di essere senza punti di riferimento politici, perché nessuno crede al loro piano di chiusura e riconversione. Neanche Pd e 5stelle che a Taranto dicono di volerla chiudere, e a Roma accusano la destra di farlo.

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