«Ho scritto una lettera al nuovo commissario europeo e attendiamo di essere convocati: ma se le cose non cambieranno, siamo pronti a portare i circa 500mila tabaccai europei a protestare a Bruxelles». Giovanni Risso, presidente della Fit, Federazione Italiana tabaccai, e in questo momento anche presidente della Confederation Europeenne des Detaillants en Tabac, esprime con Labitalia il dissenso della categoria su quello che potrebbe introdurre la direttiva sul tabacco che l'Ue sta approntando. E minaccia battaglia.
Il provvedimento, stando a quanto finora trapelato, potrebbe prevedere il divieto di esposizione delle sigarette nelle tabaccherie, il pacchetto «anonimo» e con immagini scioccanti, e l'eliminazione degli ingredienti aromatici usati nella lavorazione del tabacco stesso. Scelte che, di fatto, metterebbero in ginocchio il tabacco italiano, il Burley (usato proprio con ingredienti aromatici) e l'intera filiera nazionale, «una filiera molto importante per il nostro Paese - sottolinea Risso - e che porta diversi miliardi di euro nelle casse dello Stato, dove ci sono anche i coltivatori del tabacco e 56mila tabaccai, insomma una filiera abbastanza lunga».
Dopo lo stop provocato dalle dimissioni del precedente commissario europeo alla Salute e alla politica dei consumatori, il maltese John Dalli, coinvolto in un'inchiesta dell'Ufficio antifrode (Olaf), e la nomina al suo posto a fine novembre di Tonio Borg (anche lui maltese), riprende dunque l'iter della direttiva, che continua però a suscitare molte perplessità tra gli operatori del settore.
«Da dentro il Parlamento europeo -spiega Risso- ci arrivano segnali ma la Commissione è molto blindata, specialmente dopo le dimissioni di Dalli e non sappiamo cosa realmente fanno. Di certo -aggiunge- non mostrano segnali di disponibilità». «Si parla di nascondere i pacchetti sotto il banco, di togliere alcuni ingredienti dalla concia del tabacco, di fare un pacchetto generico senza loghi e senza colori - ripete Risso - e per questo siamo molto preoccupati.
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