“Clima da liste di proscrizione”. La figuraccia di Zan sull’addio di Annunziata

Lucia Annunziata si è dimessa dalla Rai ma per Alessandro Zan il suo addio è frutto di un clima da "liste di proscrizione": sbugiardato suo social

“Clima da liste di proscrizione”. La figuraccia di Zan sull’addio di Annunziata
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In Italia si sta sviluppando una nuova categoria, quella dei vedovi inconsolabili della Rai rossa. Quelli che quando erano i governi di sinistra a poter decidere nomine e ruoli hanno sempre accolto di buon grado che ai vertici ci fossero figure vicine all'orientamento politico dell'esecutivo. Ora che il vento è cambiato e che è il governo Meloni a fare le nomine si disperano, gridano alla dittatura, allo spoil system e, se sono giornalisti, vanno via sbattendo i tacchi. In questa categoria rientra anche Alessandro Zan, che con un tweet davvero difficile da comprendere utilizzando un minimo di senso logico, grida alle "liste di proscrizione" dopo l'uscita di Lucia Annunziata.

Bravo l'ex deputato, esponente di spicco del Partito democratico, che non conosce la differenza tra dimissioni, quelle che ha presentato pretestuosamente la giornalista, e l'epurazione. O forse la conosce e vuole solo fomentare gli animi di chi, poco avvezzo all'informazione, si documenta esclusivamente solo sui social, quindi è facilmente manipolabile? Qualunque sia il motivo, quella di Alessandro Zan è una fake news enorme, forse la più grande che sia stata divulgata sul caso, se può essere definito tale.

"Dopo Fazio, anche le dimissioni di Lucia Annunziata confermano il clima da liste di proscrizione in Rai, che perde l’ennesima professionista di prestigio. La destra, che usa il potere come arma di imposizione politica e culturale, dimostra tutta la sua insicurezza", ha scritto il dem. Eppure era partito bene, parlando di dimissioni: ma come si possono inserire, in una stessa frase, due concetti distanti come "dimissioni" e "liste di proscrizione"? Alessandro Zan parla di "potere come arma di imposizione politica e culturale" ma forse non sa, o non gli interessa sapere, che Lucia Annunziata aveva un contratto in essere ancora per un anno con la Rai, un contratto blindato, e che non c'erano nemmeno voci di corridoio circa una volontà di non rinnovo.

Per quanto riguarda Fabio Fazio, invece, semplicemente Zan dovrebbe prendersela con il conduttore, che ha seguito il richiamo del denaro sonante di Discovery abbandonando mamma Rai. E bisogna anche ricordargli che l'abbandono di Fazio e di tutto il suo entourage era nell'aria da tempo, da anni, da prima ancora che Giorgia Meloni si sedesse sulla poltrona di Palazzo Chigi.

"Collega, si è dimessa, nessuna lista di proscrizione", cerca di fargli notare l'eurodeputata Alessandra Mussolini. Ma fortunatamente non è la sola a ironizzare sul maldestro tentativo di Zan di manipolare la realtà: "Ma lei è serio o sta facendo di tutto per rendersi ridicolo?", chiede un altro utente. Poi c'è chi va giù ancora più duro: "Se fosse una giornalista sarebbe ancora là, evidentemente era la grancassa dei politici che a lei piacevano. Anche te, come ho già scritto per altri, non ti commento perché la mia dignità mi impone di non abbassarmi a certi livelli; a tutto c'è un limite".

Poi c'è chi usa l'arma del sarcasmo: "Caro Zan, Fazio è andato dove guadagnava di più. L' Annunziata è andata via lei. Tu eri di quelli che da bambino quando perdevi ti portavi via i giocattoli vero?".

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