New York - Lo spettro di Monica Lewinsky è tornato a minacciare la campagna elettorale americana, aleggiando sul partito democratico con un tempismo alquanto sospetto. L'ex stagista della Casa Bianca, divenuta famosa per una torrida relazione con Bill Clinton negli anni Novanta, ha infatti intenzione di raccontare in un libro i retroscena dello scandalo sessuale che rischiò di far perdere al presidente degli Stati Uniti lo Studio Ovale. A rivelarlo è il National Enquirer secondo cui la donna, che ormai ha 39 anni, sarebbe alla ricerca di un editore disposto a pagare 12 milioni di dollari per la sua opera.
Secondo alcune fonti a conoscenza dei contenuti, intorno al libro si sarebbe già scatenata un'asta, ma l'ex stagista non avrebbe ancora in mano un contratto firmato per raccontare i particolari più torridi della relazione, quelli che potrebbero far naufragare il matrimonio dei Clinton e affossare le aspirazioni presidenziali di Hillary in vista delle elezioni del 2016. Lo «Zippergate», lo scandalo della cerniera lampo, esplose nel 1998, quando Lewinsky raccontò a un grand jury, che indagava sul presidente per altri motivi, di aver avuto nove rapporti sessuali con lui nello Studio Ovale, fra il novembre 1995 e il marzo 1997. Clinton negò, fino alla soglia dell'impeachment per falsa testimonianza, da cui si salvò solo grazie all'opposizione dei senatori democratici. Nel 1999 Lewinsky pubblicò una biografia, intitolata «Monica's Story», in cui insieme allo scrittore e giornalista inglese Andrew Morton raccontava la storia omettendo però i dettagli espliciti della sua relazione con Clinton. A impedirle allora di rivelare i particolari più piccanti fu un accordo di segretezza firmato durante il processo e scaduto però nel 2001.
«Per anni Monica ha cercato di proteggere Bill per via di uno smisurato senso della lealtà», ha rivelato un anonimo amico della donna al tabloid scandalistico. «Ora però le cose sono cambiate e quella relazione è divenuta il suo peggior incubo. Sta per compiere 40 anni, non ha un uomo nella sua vita e freme di rabbia al pensiero di come la sua reputazione sia stata distrutta davanti al mondo intero». Ad animarla sarebbe proprio il desiderio di vendetta contro Clinton, che la trascinò in mezzo a uno scandalo che le ha rovinato la reputazione e la carriera. Lewinsky, che per sfuggire al fantasma di quell'amante ingombrante nel 2005 si è trasferita in Inghilterra, è ora disoccupata e avrebbe pensato quindi di poter ottenere una grossa offerta per raccontare la sua storia. Secondo il Daily Mail nel libro dovrebbero finire anche delle lettere d'amore che inviò al presidente, alcune delle quali così intime che non riuscì mai nemmeno a spedirle. Monica Lewinsky all'epoca aveva 22 anni, e in quelle lettere provava a spiegare al presidente come avrebbe potuto renderlo molto più felice di quanto facesse sua moglie. Secondo le indiscrezioni raccolte dal quotidiano britannico, inoltre, il presidente sarebbe stato solito definire la moglie, attuale segretario di Stato dell'amministrazione Obama, un «pesce freddo». Un amico della donna avrebbe rivelato inoltre al quotidiano che Clinton ironizzava sull'inesistente vita sessuale che aveva con la moglie, e che aveva specificato alla ragazza di non essere l'unico a cercare relazioni extraconiugali. «Monica può raccontare come Bill avesse un insaziabile desiderio di sesso a tre, orge e giocattoli erotici di ogni tipo», spiega l'amico al tabloid britannico, evidenziando dettagliatamente le sofferenze della donna dopo la fine della relazione. Lewinsky avrebbe anche intenzione di raccontare il dolore provato per l'interruzione di gravidanza a cui si sottopose per portare avanti la storia con Clinton, racconta sempre l'amico. Ai tempi era infatti incinta di un dipendente del Pentagono di nome Thomas, ma fu costretta ad abortire. «Quel vuoto non è mai stato riempito», conclude l'amico. La precisione chirurgica dell'annuncio di Lewinsky ha fatto però alzare più di un sopracciglio negli Stati Uniti. Il prossimo 6 novembre il paese si troverà infatti a scegliere se rieleggere il presidente Barack Obama o se puntare sul candidato repubblicano Mitt Romney. Fra i principali sponsor del presidente c'è però proprio Bill Clinton, il protagonista dello Zippergate. Dopo lo strappo delle primarie democratiche del 2008, quando Obama e Hillary Clinton si scontrarono duramente fino a inizio giugno nel tentativo di vincere la nomination, due settimane fa è arrivata infatti la pace fra gli ultimi due presidenti democratici. A sancirla è stato l'ispirato discorso di Clinton alla convention di Charlotte. Quella notte Obama salì sul palco, si congratulò con il predecessore e fra i due scattò un abbraccio commosso.
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