I trucchi per impossessarsi dei numeri delle carte di credito e delle relative password li conoscevano tutti. E li usavano per ripulire i conti dei poveretti che avevano incautamente risposto alle loro mail «trabocchetto». Una pratica molto diffusa, che si chiama «phishing», una delle tante utilizzate da una banda di romeni e macedoni specialiazzata nella clonazione «virtuale» di carte di credito sgominata dai finanziari del Comando provinciale di Roma. Le Fiamme Gialle hanno arrestato 31 persone su disposizione della Procura di Viterbo con le accuse di associazione per delinquere finalizzata all'utilizzo fraudolento di mezzi di pagamento, frode informatica, riciclaggio e ricettazione. I magistrati hanno scoperto che con la loro tecnica erano riusciti a rubare on-line i dati di oltre 350 persone in tutta Italia. Il denaro sottratto ai malcapitati veniva poi utilizzato per ricaricare conti di gioco aperti presso la Sisal Match Point, ignara del raggiro. Attraverso questi conti i componenti della banda effettuavano delle scommesse sicure, con un margine di guadagno ridottissimo, ma che servivano per ripulire le somme sottratte illecitamente. Le vincite venivano poi monetizzate e riscosse attraverso prelievi on line dai conti di gioco subito accreditati su carte Postepay.
Il denaro poteva così essere tranquillamente prelevato da qualsiasi bancomat. Con questo sistema sono state effettuate ricariche di gioco per oltre 273mila euro, attraverso 560 operazioni fraudolente su carte di credito, e prelevati più di 255mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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