"Confermato lo sciopero". Landini tira dritto dopo l'incontro con la Meloni

Il leader della Cgil conferma le ragioni del prossimo sciopero anche dopo l'incontro a Palazzo Chigi nel quale Meloni aveva assicurato ulteriori tutele sul comparto sanità

"Confermato lo sciopero". Landini tira dritto dopo l'incontro con la Meloni
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Fumata nera - anzi, rossa - dopo l'incontro di stamani tra il governo e i sindacati a Palazzo Chigi. La Cgil ha deciso: avanti tutta con le mobilitazioni ostili all'esecuitivo. Il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini, ha infatti annunciato di voler proseguire la propria campagna militante, confermando la protesta prevista per il primo dicembre prossimo nel Mezzogiorno. Dopo il braccio di ferro con le istituzioni per le iniziative sindacali del 17 novembre scorso, l'ex metalmeccanico si è dichiarato insoddisfatto dell'interlocuzione con il governo e ha rilanciato - nell'immediato - l'appuntamento del prossimo fine settimana

"Sono confermate tutte le ragioni per lo sciopero", ha fatto sapere. Dunque avanti con la protesta, sempre a braccetto con la Uil. "Venerdì primo dicembre si conclude il giro degli scioperi con le manifestazioni nelle regioni del Mezzogiorno, la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Calabria", ha detto Landini dopo l'incontro tra sindacati e governo sulla manovra. Durante il tavolo di confronto, a quanto si apprende, il premier Giorgia Meloni aveva anche assicurato valutazioni concrete su ulteriori meccanismi di tutela per le pensioni del comparto sanità e per altre categorie del pubblico impiego.

L'esecutivo, in particolare, avrebbe riferito l'intenzione di non penalizzare il calcolo per chi va in pensione di vecchiaia. Per chi invece sceglie di andare in pensione di anzianità il calcolo più restrittivo verrebbe applicato con gradualità. Infine, a chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2023 si applicherebbero le vecchie regole. Le norme sarebbero presentate dal governo con un emendamento al ddl di legge di bilancio. Ma ai sindacati non è bastato. "Sono confermate le ragioni di quello sciopero perchè al di là dell'ascolto e del confronto, il governo a ora non ha cambiato nulla della manovra di bilancio e rispetto all'articolo 33, dove noi abbiamo chiesto il ritiro, il governo si è limitato a dire che stanno ragionando e valutando delle modifiche ma non il fatto che interverranno in quella direzione", ha tuonato Landini.

E così, il primo dicembre la mobilitazione sindacale si sposterà a sud. Sono previste otto ore o l'intero turno di sciopero, che riguarderanno tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori della Campania, Calabria, Puglia e Basilicata. A Napoli, in Piazza Matteotti, le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Cgil Maurizio Landini. A Bari, in Piazza Libertà, interverrà il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. Poi, siccome le occasioni per scioperare non mancano mai, avanti verso l'ulteriore mobilitazione nazionale del 15 dicembre.

In vista di quello sciopero, tuttavia, già ieri il ministro Salvini si era detto pronto a valutare la precettazione per evitare disagi ai cittadini.

"Se qualcuno pensa una settimana si e una no di lasciare a piedi 20 milioni di italiani, lavoratori, studenti, medici, malati per rivendicazioni spesso politiche e non sindacali, farò quello che la legge mi permette di fare", aveva assicurato il capo del Mit e vicepremier.

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