Alla corte di Crocetta arriva anche Ingroia: la toga non andrà ad Aosta

Dopo essere stato "trombato" alle elezioni, il magistrato di Palermo ripescato dal governatore: guiderà la società che si occupa di riscuotere le imposte nell’isola

Il leader di Rivoluzione Civile Antonio Ingroia a Roma
Il leader di Rivoluzione Civile Antonio Ingroia a Roma

Alla corte di Rosario Crocetta arriva, molto presto, anche Antonio Ingroia. Dopo essere stato trombato alle elezioni ed essere stato trasferito dal Csm ad Aosta, l'ex procuratore di Palermo è stato riacciuffato dal governatore della Regione Siciliana. Per il leader di Rivoluzione civile si profila, infatti, la guida di Riscossione Sicilia Spa, la società che si occupa di riscuotere le imposte nell’isola, controllata dalla Regione.

"Mi piacerebbe portare nel mio Megafono quell’area della sinistra rappresentata da Ingroia. È un grande magistrato, se lui è disponibile potrei utilizzarlo anche in Regione". Nei giorni scorsi Crocetta aveva già annunciato, in una intervista a Repubblica, l'intenzione di "portarea a casa" la collaborazione con il magistrato partigiano. Un corteggiamento che va avanti da diversi giorni. Qualche giorno fa un caffè insieme per mettere a punto l'incarico da cucirgli addosso, quindi l'annuncio. Dopo aver silurato Franco Battiato per l'uscita sulla presenza di troie in parlamento e di Antonino Zichichi per "troppe assenze", Crocetta è tornato a far parlare di sé salvando Ingroia da una trasferta a dir poco lontana. Messo nel cassetto l'incarico in Guatemala, il Csm aveva infatti pensato di destinare il magistrato alla procura di Aosta. "Lo hanno mandato in Valle d'Aosta - aveva scherzato nei giorni scorsi Silvio Berlusconi - ora farà le intercettazioni agli stambecchi". Ma di tornare a vestire la toga Ingroia non sembra aver troppa voglia: come aveva spiegato durante un comizio di Rifondazione comunista, più che nei panni del magistrato preferisce stare in quelli del partigiano. Così Crocetta l'ha accontentato offrendogli su un piatto d'argento l'incarico in una controllata della Regione Siciliana. Da rivoluzionario a gabelliere: destinato a un’improbabile epopea guatemalteca, conductor di una lista elettorale rifiutata dagli italiani, adesso diventa l'esattore delle tasse della Regione Siciliana.

"Per uno che doveva fare la 'rivoluzione civile' siamo finiti ad un posto da lottizzato comune - ha commentato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri - tireranno un sospiro di sollievo i cittadini della Valle d’Aosta". Le polemiche per la nomina di Ingroia non sono certo mancate.

Il deputato Salvino Caputo ha già presentato una interrogazione all’Assemblea regionale siciliana per sapere se il magistrato possieda i titoli e i requisiti giuridici per presiedere la società siciliana di riscossione. "È un incarico da magistrato - ha replicato Ingroia su Twitter - dove posso mettere a frutto la mia esperienza contro abusi e opacità del passato".

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