Se non è una bocciatura del governo, poco ci manca. Il bonus fiscale da 80 euro non è sufficiente e viene definito uno strumento "surrogato". A dirlo è la Corte dei Conti nel rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica, spiegando inoltre che è necessaria una riforma vera per una riduzione dell'onere tributario.
Per la magistratura contabile, "evasione, erosione, fughe dalla progressività, ma anche politiche redistributive basate sulle detrazioni di imposta (in larga parte, vanificate dal fenomeno dell'incapienza) così come scelte selettive, rientranti nell'ambito proprio e naturale della funzione dell'Irpef, affidate a strumenti surrogati (i prelievi di solidarietà, i bonus, i tagli retributivi) sono all'origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell'Irpef, finendo per intaccare la portata e l'efficacia redistributiva dell'imposta". Insomma, "tutte scelte che allontanano e rendono più difficile l'attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell'onere tributario".
La Corte dei Conti lancia poi l'allarme sulla pressione fiscale: "Il sistema tributario italiano è caratterizzato da un livello di prelievo eccessivo e maldistribuito". Alla fine del del 2013, la pressione fiscale era pari al 43,8% del Pil, quasi tre punti oltre il livello del 2000 e quasi quattro rispetto al valore medio degli altri 26 Paesi Ue. Un peso fiscale enorme, pari a quattro volte la media europea, che si giustifica anche con l'enorme fetta di economia in nero. Nel sistema tributario italiano c'è "un livello di prelievo eccessivo", spiega la magistratura contabile, aggiungendo che "un contenimento della spesa è la strada obbligata per ridurre il peso della tassazione sull'economia".
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