La crescita prosegue. Pil 2024, stime a +0,9%. Superbonus in frenata

Ora l'obiettivo principale è consolidare il trend. A luglio rallenta la spesa del 110

La crescita prosegue. Pil 2024, stime a +0,9%. Superbonus in frenata
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La crescita c`è. La sua prosecuzione dipenderà tanto dal sostegno alla domanda interna quanto dalla situazione geopolitica che, ora come ora, sta un po` frenando l`export. È quanto emerge dai dati Istat sul Pil nel secondo trimestre che ieri hanno confermato le stime preliminari di fine luglio (+0,2% sui tre mesi precedenti, +0,9% su anno). «L`Italia sta crescendo più di altre nazioni europee, nonostante il rallentamento dell`economia mondiale e la delicata situazione internazionale», ha commentato la premier Giorgia Meloni sottolineando che «i dati macroeconomici - dal Pil all`occupazione, dall`export agli investimenti - sono positivi e rappresentano un segnale di grande fiducia».

Rispetto al trimestre precedente le componenti della domanda interna registrano una stazionarietà dei consumi finali nazionali e una lieve crescita degli investimenti fissi lordi pari allo 0,3%. L`effetto del Pnrr si nota a livello tendenziale (+4% trainato dal +11% annuo delle opere e dell`edilizia non residenziale). Sempre su base trimestrale sono risultati in discesa gli investimenti in abitazioni dell`1,1% per effetto della fine del Superbonus. Un dato confermato anche dall`Enea. Al 31 luglio gli oneri a carico dello Stato sono arrivati a 122,9 miliardi di euro contro i 122,8 miliardi del mese precedente, segno che la stretta imposta dal ministro Giorgetti sulle detrazioni sta funzionando e che progressivamente i dati sulla spesa pubblica si allineeranno alle previsioni, sebbene l`effetto deleterio sul debito pubblico sia ormai inevitabile e inciderà sulla manovra 2025.

A fronte di una frenata tendenziale delle importazioni (-5,3% dovuto anche allo spegnersi della fiammata dei prezzi energetici), si registra una contenuta crescita dell`export (+0,5%). La domanda interna è rimasta sostanzialmente piatta rispetto allo stesso periodo dell`anno scorso, anche se su base congiunturale c`è un +0,3% delle spese delle famiglie legate. L`aumento delle scorte (+0,4%) ha fornito un buon contributo all`aumento del Pil su base trimestrale. Alla fine, tuttavia, l`avanzamento è legato al progresso annuo dello 0,9% del settore dei servizi e al +1,4% dell`industria che beneficia ancora del passato boom dell`edilizia. La continua risalita dell`indice Pmi della manifattura (49,4 punti ad agosto, in prossimità della soglia dei 50 punti che separa l`espansione dalla contrazione) lascia bene sperare. Si tratta di un valore inferiore solamente a quello della Spagna, anche se il quadro congiunturale resta molto incerto. Sostanziale stasi (-0,2%), invece, per l`agricoltura.

Il valore del Pil acquisito, ossia in caso di crescita zero negli ultimi due trimestri, è stato rivisto leggermente al ribasso da +0,7 a +0,6% annuo.

L`allarmismo delle associazioni dei consumatori pare, tuttavia, ingiustificato in quanto il trend non è tale da pregiudicare l`obiettivo di una crescita annua all`1% come indicato dal Def, soprattutto in ragione dell`ottimo andamento del mercato del lavoro.

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