Dai tatuatori ai pizzaioli Guida ai mestieri che sconfiggono la crisi

Tornano le vecchie professioni tradizionali, come sarti e pellettai. Il cibo è "vincente": boom di pasticcieri

Dai tatuatori ai pizzaioli Guida ai mestieri che sconfiggono la crisi

Ventiquattromila nuovi posti di lavoro negli ultimi cinque anni. Prima che vi precipitiate a prenotare il vostro biglietto per Marte, sappiate che è successo in Italia. Alla faccia della crisi. Perché, nonostante tutto, molte professioni resistono allo tsunami dei fallimenti, delle chiusure, dei licenziamenti. Un'arca di Noè pulsante e variegata: pizzaioli, estetisti, tatuatori, pasticceri. Realtà in crescita, portabandiera della voglia italiana di rimboccarsi le maniche e reagire. In fondo, affrontare la crisi e batterla è possibile.
La situazione lavorativa in Italia, sia chiaro, rimane tragica. Il tasso di disoccupazione ha assunto contorni spaventosi: si assesta intorno al 13% e schizza fino al 42% per i giovani. Numeri da far tremare i polsi, ancor più eloquenti se traduciamo questi dati in persone: quasi 3,3 milioni di connazionali senza lavoro. Parlare di emergenza non è un azzardo, ma una via di uscita, anche se stretta e angusta, la si può ancora trovare. Come rende noto la Cgia, che pubblica la graduatoria delle 20 professioni artigiane in crescita dal 2009 ad oggi: un rapporto che restituisce un quadro tutt'altro che fosco. E qualche sorpresa: come quella delle attività di tatuaggi e piercing, che hanno conosciuto un'esplosione senza pari. Rispetto al 2009, i nuovi negozietti di tatuatori sono cresciuti del +442,8%. Nel solo 2013, le nuove attività aperte sono state 464. Perché, in fondo, alle passioni gli italiani non sanno rinunciare, soprattutto se riguardano l'aspetto fisico. Domandate pure all'esercito degli estetisti, arrivato a quota 44.000, con 2.269 nuove attività aperte nel 2013. Manicure e trattamenti di bellezza persistono in cima alle esigenze dei più: anche uomini, il cui interesse cresce sempre di più.
In pole position, però, resta il cibo d'asporto: pizze al taglio, gastronomie, rosticcerie, friggitorie, e così via. In Italia sono ben 27.543 gli esercizi di questo tipo, nei quali sono impiegate quasi 70.000 persone. E il cibo da strada conquista sempre più una sua dignità: la scorsa estate, piadine e hot dog hanno ammaliato tre italiani in vacanza su quattro. Sempre in tema, nella top parade delle professioni in crescita spiccano pure pasticceri, gelatai e panettieri. Di quest'ultima categoria, si contano in Italia più di 90.000 lavoratori, ma il primato per la crescita più folgorante spetta ai pasticceri: +348% è la variazione delle attività rispetto al 2009.
Se vi aspettavate un dominio di nuove professioni, siete fuori strada. I programmatori di software, i riparatori di computer e i disegnatori grafici entrano in classifica, ma occupano le retrovie. Insomma, il miglior alleato per sconfiggere la crisi è ancora la tradizione. Così, ad esempio, si spiega il ritorno dei sarti. Figura che sembrava tramontare, invece si riscopre più attuale che mai, con i circa 15.000 lavoratori del settore. Degli addetti alle pulizie, poi, gli italiani non riescono proprio a farne a meno. E chi prima pensava di non averne bisogno, si è dovuto ricredere: tra il 2009 e il 2013, il settore ha conosciuto un'impennata del +199,1% in quanto ad imprese attive, che oggi sfiorano quota 13.000, per una forza lavoro di circa 38.000 unità. Così come spadroneggiano i conciatori, la cui variazione nel periodo considerato è del +216,3%, e i serramentisti e i montatori di mobili (+131,6%). Appaiono in crescita pure giardinieri, tassisti e produttori di accessori per l'abbigliamento.
E se invece siete stufi dei mestieri tradizionali, non manca la pattuglia di chi si è dato all'inventiva più sfrenata per combattere la crisi.

Professioni nuove e stravaganti, dal cercatore di palline da golf al collaudatore di preservativi, passando per il raccoglitore di sperma di animali e per lo scrittore dei biglietti per biscotti della fortuna. Ma, in questi casi, non ci contate più del dovuto. E assicuratevi di avere ancora con voi il biglietto per Marte.

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