Roma Bionda, affascinante, bellissima. È scesa da un aereo come una turista qualunque, ma con un bagaglio a mano pieno di droga: 24 chili di cocaina con un valore sul mercato di circa 6,7 milioni di euro. Ma non è un corriere della droga qualunque quello arrestato ieri all'aeroporto di Fiumicino.
È Federica Gagliardi, la «dama bianca» che nel giugno del 2010, all'epoca ventottenne, era nella delegazione italiana per il G8 di Toronto in Canada insieme all'allora premier Silvio Berlusconi. Non faceva parte però dello staff di Palazzo Chigi, ma di quello del presidente della Regione Lazio Renata Polverini. La Gagliardi aveva però chiesto da tempo di fare un'esperienza internazionale: l'indisponibilità di una segretaria di Palazzo Chigi e la necessità di sostituirla le regalarono così l'occasione che aspettava. La sua presenza nella delegazione stupì tutti, ne parlarono per giorni i giornali. Lei ribadì di avere i titoli per far parte di quella visita ufficiale (su Facebook rivendica studi alla Luiss e una laurea alla Pontificia Università Laterenense). «Adesso, vedrete, finirò nel dimenticatoio», disse. Si sbagliava. Sui giornali c'è finita di nuovo, dopo essere tornata a lavorare alla Regione Lazio e collaborato con il consigliere comunale del Pdl Francesco Maria Orsi e con il Centro Democratico di Bruno Tabacci.
Ieri è stata arrestata dalla Finanza all'aeroporto Leonardo da Vinci. Era appena atterrata a Roma proveniente da Caracas su un volo Alitalia. Secondo gli investigatori avrebbe preso un treno per Napoli, dove avrebbe dovuto consegnare la droga ad un clan della camorra. La Gagliardi non è stata fermata per caso, ma nell'ambito di un'inchiesta sul traffico di droga nel napoletano gestito dalla camorra. I finanzieri, dunque, sono andati a colpo sicuro. Quello che li ha stupiti è stata la quantità di stupefacente sequestrata e come era trasportata: 24 chili divisi in 21 panetti, confezionati con cellophane chiuso da nastro adesivo. Dodici panetti nascosti in un trolley e nove in uno zainetto. Droga di ottima qualità, destinata alle piazze di spaccio di Napoli e Roma.
Quando i militari l'hanno fermata, la «dama bianca» è sembrata incredula. Appena ha realizzato in che guaio si era cacciata, con un'accusa di traffico internazionale di stupefacenti sulla testa e la prospettiva di una condanna pesante è scoppiata a piangere. «Mi hanno fregata... non so nulla di questa droga».
Qualcuno a sua insaputa le avrebbe nascosto la coca nei bagagli.
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