Il decreto Flussi è legge: il Senato ha approvato con 99 voti positivi il decreto, che ora dovrà essere firmato dal presidente della Repubblica per essere inserito nella Gazzetta Ufficiale. Solo un senatore si è astenuto, in 65 hanno votato "no". Nel documento sono presenti disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali.
Uno dei passaggi più importanti è rappresentato dall'emendamento dei Paesi sicuri, nel quale viene previsto che, in base ai criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa dellUnione europea, e dei riscontri rinvenuti dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti, sono considerati tali: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa dAvorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. L'elenco, come previsto, viene aggiornato periodicamente, ha valenza di legge ed è stato notificato alla Commissione europea.
Dal punto di vista dell'accoglienza, con la nuova legge, le misure non si applicheranno al richiedente che non presenta domanda di protezione internazionale entro il termine di 90 giorni dallingresso in Italia. Per gli ingressi previsti dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri 27 settembre 2023, che riguarda il triennio 2023-2025, è riservata alle lavoratrici una percentuale fino al 40% delle quote complessive relative al lavoro subordinato stagionale, non stagionale e all'assistenza familiare e sociosanitaria. Quindi, viene attribuita alla Corte d'Appello in composizione monocratica la competenza alla convalida sul trattenimento disposto nei confronti di un richiedente protezione internazionale, come da emendamento presentato da Sara Kelany. I richiedenti della misura del ricongiungimento familiare dovranno risiedere nel nostro Paese non più solo per un anno, ma almeno per 2 anni consecutivi.
Il senatore Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama e responsabile nazionale del Dipartimento Legalità e Sicurezza del partito, ha sottolineato che "chi deve entrare e chi no lo decide lo Stato e non gli scafisti, dietro la cui attività vi sono interessi economici enormi che sono la causa della loro contrarietà alle leggi che il governo Meloni ha varato e si appresta a varare. Ammontano a 452mila gli ingressi regolari negli ultimi tre anni e a 100mila in meno quelli irregolari negli ultimi due anni, a dimostrazione di come la nostra politica stia funzionando". Dello stesso tenore le dichiarazioni della senatrice Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del dipartimento tutela vittime di Fratelli d'Italia. "Non potevamo, non possiamo credere di sconfiggere la tratta di esseri umani e le morti in mare indossando stivali sporchi di fango, per poi invocare il diritto alla moda e all’eleganza e scoprire di avere tra i propri familiari chi viene coinvolto in indagini su speculazioni con il business dell’accoglienza", ha spiegato Pellegrino nel suo intervento durante la discussione.
Con il decreto Flussi, conclude la senatrice, il governo Meloni si è assunto "l’impegno di affrontare il tema delle migrazioni conciliando regole e diritti in nome della sicurezza e della dignità di tutti".
Il senatore della Lega, Giorgio Maria Bergesio, ha voluto porre l'accento sullo scopo del provvedimento, volto "a favorire l'immigrazione regolare di lavoratori stranieri e contrastare sia gli ingressi irregolari che l'utilizzo abusivo dei flussi regolari attraverso nuove procedure di gestione e maggiori tutele contro abusi e sfruttamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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