Delmastro e la frase sui detenuti. La sinistra all'attacco: "Dimissioni"

Le affermazioni del sottosegretario alla Giustizia scatenano richieste di dimissioni da sinistra. Renzi attacca, Delmastro replica: "Ci mancherebbe altro che diamo respiro alla mafia"

Delmastro e la frase sui detenuti. La sinistra all'attacco: "Dimissioni"
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È polemica sulle parole pronunciate il 13 novembre scorso dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, in occasione della presentazione della nuova vettura della polizia penitenziaria per il trasporto dei detenuti in regime di 41 bis. Nel proprio intervento, l'esponente politico aveva dapprima espresso la propria soddisfazione per le dotazioni "sempre più tecnologiche" della nuova vettura, grazie alle quali - aveva sottolineato - "la polizia penitenziaria è sempre più in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata". Poi, il passaggio sul quale si sono scatenate accese reazioni.

"L'idea di veder sfilare questo potente mezzo che dà il prestigio con il gruppo operativo mobile sopra, far sapere ai cittadini chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi sappiamo trattare chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi incalziamo e come non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato è per il sottoscritto un'intima gioia", ha dichiarato Delmastro durante un discorso più ampio pronunciato nel piazzale antistante l'ingresso del Dap. Proprio queste parole sono diventate motivo di polemica, anche con richieste di dimissioni, come quelle avanzata da Matteo Renzi

"Il giorno in cui il sottosegretario Delmastro si vergognerà sarà comunque troppo tardi. Ma intanto che si dimetta. Subito. Sono parole vergognose, orribili, indegne di un uomo che dovrebbe rispettare la Costituzione e lo Stato di diritto", ha scritto il leader di Italia Viva sulla piattaforma X. Al senatore ed ex premier ha però replicato a stretto giro Gianfranco Rotondi, presidente Dc e deputato di Fratelli d'Italia: "Palesemente il sottosegretario Delmastro ha detto che lo Stato non lascia respiro alla criminalità organizzata, Renzi cerchi un altro argomento per la sua ormai quotidiana richiesta di dimissioni di ministri e sottosegretari". Intanto, Italia Viva ha annunciato che presenterà una mozione di censura con richiesta di dimissioni.

Stando a quanto riporta l'Adnkronos, il sottosegretario Delmastro ha però replicato alle polemiche contro di lui, esplicitando meglio a cosa si riferissero le sue considerazioni: "Ci mancherebbe altro che diamo respiro alla mafia". E da parte del sottosegretario è filtrata anche "amarezza per il fatto che fino a oggi nessuno ha pensato di dotare questo gruppo specifico di questo tipo di auto che consente il trasporto in sicurezza" di detenuti al 41 bis. A dare manforte all'esponente di Fratelli d'Italia è stato poi il collega senatore Salvatore Sallemi, vicepresidente del gruppo e componente della Commissione Giustizia. "Le parole del sottosegretario Delmastro erano chiarissime ed era evidente che si riferiva ai mafiosi il suo 'non lasciare fiato'. Perchè è quello che stiamo facendo dall'inizio di questa legislatura. Si tratta soltanto di attacchi pretestuosi di una sinistra senza alcuna credibilità, che ogni giorno si copre di ridicolo", ha osservato il parlamentare Fdi.

Anche il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, ha rimarcato il medesimo pensiero. "Le parole di Delmastro nel presentare le vetture per il trasferimento di mafiosi e terroristi a regime di carcere duro - ha detto - hanno il chiarissimo significato di non dare tregua e fiato ai mafiosi al 41 bis e quindi alla criminalità organizzata nel suo complesso". Poi la replica alle rimostranze della sinistra, che - ha contrattaccato Donzelli - "solleva polemiche surreali per cercare ancora una volta di inquinare il dibattito politico per indebolire la difesa del 41 bis da parte del governo Meloni". Il deputato ed esponente Fdi ha quindi concluso: "Siamo invece orgogliosi di non aver lasciato fiato alla criminalità organizzata, di non aver dato tregua ai mafiosi e di continuare a portare avanti una lotta alla mafia determinata e senza tentennamenti". Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Giustizia della Camera, ha invece replicato a distanza a Matteo Renzi e Italia. "Fdi non intende indietreggiare e quindi non intende dare respiro alla criminalità organizzata. E di questo noi siamo orgogliosi. Bene ha fatto il sottosegretario Delmastro a ribadire questo concetto a dispetto di una sinistra imbarazzata e ormai senza credibilità. Invece di scrivere mozioni di censura e chiederne dimissioni, Italia Viva dovrebbe consegnare un plauso alle cronache perché finalmente la polizia Penitenziaria oggi è dotata di una macchina di massima sicurezza".

Immancabile tuttavia l'attacco del Pd. "Le parole vergognose del sottosegretario alla Giustizia Delmastro sono inaccettabili. Superano il confine dello stato di diritto e dovrebbero indurlo alle immediate dimissioni. Non si può svolgere un ruolo così importante e rilasciare dichiarazioni prive di umanità contro i detenuti", ha affermato in una nota la deputata dem Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia. Nella polemica alimentata dalla sinistra si è inserita anche Avs. "Sono parole che pensavamo fuori almeno dal vocabolario della politica, adatte ai bar di pessima categoria. Fanno impressione pronunciate da un sottosegretario di Stato. Abbiamo chiesto in altre occasioni le dimissioni di Delmastro torniamo a farlo perchè non è assolutamente pensabile che lui possa ricoprire un ruolo istituzionale", ha commentato Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

Contro Delmastro anche le capogruppo M5S nelle commissioni Giustizia, Valentina D'Orso e Ada Lopreiato: "Le sue parole non hanno nulla a che fare con la certezza della pena e la sua spiegazione postuma su un presunto riferimento all'intransigenza nei confronti della mafia è ridicola". Intanto Fratelli d'Italia, attraverso il capogruppo in Commissione Giustizia, Gianni Berrino, parla di "ignobile gazzarra delle opposizioni contro il sottosegretario".

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