Caro Gb,
nemmeno a me piace la democrazia ove ne contemplo limiti e difetti nonché storture di cui sono colpevoli non soltanto coloro che amministrano la cosa pubblica ma anche e soprattutto i cittadini elettori e sovrani. Tuttavia, riconosco che essa è il minore dei mali, quantunque non costituisca il sommo dei beni. Voglio assecondarti. Bene, eliminiamo quindi quella opposizione che tu definisci «nociva», ovvero deleteria. Facciamo sì che tutti abbiano poco o nulla e che nessuno possegga più dell'altro o degli altri, al fine di abbattere quel sentimento di invidia - ammesso che ci si riesca - che, a tuo giudizio, genera malessere e infelicità, sebbene io ritenga semmai il contrario, ovvero che sia la frustrazione personale a produrre invidia e non il contrario. Ad ogni modo, mettiamo al bando questo confronto con il prossimo, che pure stimola a fare di più e a superare innanzitutto se stessi. Consentiamo che uno solo decida per tutti e che chiunque sia disposto ad accettarlo, affinché non sorgano contrasti di alcun tipo e non si pianifichi e non si discuta e non si negozi accordo alcuno. Quale sarebbe il risultato di tutte queste operazioni che tu auspichi? Te lo sei chiesto? Ogni diritto e ogni libertà sarebbero negati. L'essere umano diventerebbe numero e schiavo, persino bestia. Si imporrebbe un potere totalitario volto all'appiattimento generale.
Preferisco una democrazia imperfetta piuttosto che un perfetto dispotismo.
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