Caro Pablo,
ti ringrazio per le tue manifestazioni di stima. Grazie anche di leggermi ogni giorno. La mia risposta è stata ironica poiché la domanda stessa, a mio avviso, è priva di senso, in quanto ci impone di classificarci in maniera sbrigativa e questo determina qualche equivoco. Prima di potere affermare se io sia di destra o di sinistra, sarebbe necessario specificare cosa significhi essere di destra e cosa significhi essere di sinistra. Oggigiorno credo che valori nonché obiettivi e riferimenti che storicamente attribuiamo ad una e all'altra corrente siano profondamente mutati. Una volta la sinistra si occupava della classe operaia, dei lavoratori, dei loro diritti, dei ceti più umili della società. Adesso essa è diventata snob, distaccandosi dai cittadini ultimi, si è allontanata dalle periferie, dalle problematiche reali della gente comune e delle famiglie. Forse sono di sinistra, ma di quella sinistra che è morta da un pezzo. Di sicuro non mi riconosco nelle battaglie del Pd, come il femminismo ridotto a guerra per le declinazioni, come la pretesa dell'utero in affitto, della possibilità di fabbricare bambini prendendo in locazione il ventre di una donna. Non condivido il delirio ecologista che si è trasformato in lotta contro il progresso, contro la ricchezza, contro le automobili. Non condivido nemmeno l'idea che occupare la casa altrui possa essere un diritto o comunque una condotta non punibile. Il diritto alla casa deve essere tutelato, ma ha diritto alla casa anche colui a cui viene sottratta dall'occupante illegittimo. Perché questo lo dimentichiamo? Rigetto il politicamente corretto che conduce a pesare ogni sillaba e a scandalizzarsi per ciò che non dovrebbe suscitare indignazione ma al massimo una sana risata. La sinistra ha sposato le cause dei gay e degli immigrati, va bene, ma a patto che non ci si scordi della stragrande maggioranza dei cittadini, i quali reclamano un ruolo e anche attenzione, considerazione e ascolto. Ecco, è proprio questo il punto: la sinistra è divenuta insensibile e sorda, concentrata su questioni marginali elevate a questioni di vita o di morte, eccessivamente polemica, ipocrita, allorché afferma, ad esempio, di volere combattere l'odio ma poi lo fomenta nei confronti degli avversari politici e intellettuali e, come se non bastasse, tollera e giustifica la violenza quando ha come bersagli gli antagonisti. Oggi la destra si è fatta sinistra. È la destra, che pure viene definita ingiustamente «fascista», ad essere presente nelle periferie, a difendere i diritti degli ultimi, a sostenere il lavoro, a rispondere ai bisogni del popolo, che non consistono nell'aprire le frontiere ai clandestini, nell'epurare la lingua dai vocaboli reputati «sessisti», nello sdoganare le adozioni gay, bensì - ne riassumo uno - nella esigenza di campare in città decorose e sicure, dove non si rischia di essere rapinati per strada, aggrediti, uccisi a caso dal vagabondo di turno, nell'esigenza di vivere in uno Stato che tuteli i diritti dei cittadini e non il diritto inesistente di entrare clandestinamente in Italia e ivi insediarsi nel disprezzo totale delle norme del nostro ordinamento.
È dominante il pregiudizio in base al quale chi si dica di sinistra sia
virtuoso e solidale, mentre chi si dica di destra sia fascista e ignorante. Ecco il motivo per il quale preferisco proclamare scherzosamente di essere un coglione piuttosto che incasellarmi in uno o nell'altro falso stereotipo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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