Questa mattina è stato trasmesso sul web channel del blog di Beppe Grillo la diretta del "Restitution day" dei pentastellati che siedono alla Pisana. A fronte di una busta paga "reale" che oscilla tra i 10 e gli 11mila euro netti, i consiglieri del Cinque Stelle ne riceveranno una "virtuale" di 2700 euro netti. Un ottimo escamotage per gettare fumo negli occhi sullo scontro fortissimo che si sta consumando alle Camere dove il comico genovese non riesce a far digerire la restituzione della diaria. "Chi vuole tenersi i soldi se li terrà - ha avvertito il comico - vuole fare carriera? Si mette fuori da solo". Ma sarebbe troppo semplice chiuderla così. Tant'è che proprio questa sera, alla vigilia del nuovo tour nelle piazze in vista del voto delle amministrative, c'è stata una assemblea lacrime e sangue alla quale il boss non è stato invitato. Ma non tutti i parlamentari si sono presentati: la rottura è sempre più vicina.
La questione di fondo rimane se restituire o non restituire la parte non spesa della diaria. Il codice di comportamento che "i parlamentari avranno diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per le spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo". Ed è su questo che ci sono le divisioni. E più lo scontro si fa duro più s'ingrossa la fronda anti Grillo. A far precipitare la situazione è stata Roberta Lombardi che, durante il fine settimana, ha preso carta e penna e si è messa a compilare la black list voluta da Grillo. Secondo Libero, infatti, la capogruppo avrebbe inviato mail ad personam per chiedere a ogni parlamentare se ha intenzione di restituire i soldi delle spese non rendicontate. Una mossa che ha esacerbato definitivamente gli animi già caldi. "Se gli altri 5 Stelle per mangiare e dormire spendono 3500 euro al mese - ha spiegato il deputato Alessandro Furnari - chi è in difficoltà chiede semplicemente di fare maggiori sacrifici e utilizzare la differenza risparmiata per risolvere le varie difficoltà soggettive". Ma l'ala integralista caldeggi la gogna mediatica per chi è fermamente intenzionato a voltare le spalle al leader: "C'è gente che non ha spese, non ha assunto collaboratori, vive a Roma, si è presa ventimila euro e se li vuole tenere. Sono come Gollum del Signore degli Anelli: il mio tesoro. Disposti ad uccidere per questi maledetti soldi". Il tam-tam dello scontento non deve essere arrivato alle orecchie di Vito Crimi che, incurante, continua a garantire che, senz’altro, i senatori restituiranno la diaria in eccesso. "Manteniamo l’impegno - ha assicurato il capogruppo al Senato - posso dire a nome dei 53 senatori che restituiremo la parte non spesa, su questo non c’è dubbio".
Crimi e la Lombardi non riescono a mantenere l'ordine. Da qualche settimana le truppe stellate vanno avanti a briglia sciolte. Ognuno fa per sé. In ambienti vicini ai Cinque Stelle, si dice che ci sarebbero almeno una trentina di parlamentari pronti a staccarsi dal movimento per andare per la propria strada. L'idea è quella di formare un nuovo gruppo e non di confluire nel misto. Intanto, però, volano gli stracci. E, se Grillo sparge insulti e colpi bassi, non può che aspettarsi pugnalate alle spalle. "I fondi del tour elettorale non sono rendicontati bene - ha denunciato, nelle ultime ore, il deputato Andrea Zaccagnini - da Grillo è strano, forse ha un problema di rendicontazione?". E questo è solo l'inizio.
In serata, da Avellino (dov'è impegnato per la campagna elettorale) Grillo torna a ribadire che la parte di diaria non spesa dai
parlamentari eletti con il Movimento 5 stelle verrà restituita: "Chi vuole tenersi i soldi se li terrà - ha aggiunto il leader del M5S - ma saranno uno o due" e chi "vuole fare carriera si mette fuori da solo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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