"Difende i suoi sodali". L'attacco illogico di Schlein alla Meloni

La segretaria del Partito Democratico critica fortemente le parole utilizzate sui casi Delmastro, Santanchè e La Russa dal presidente del Consiglio, che però si è dimostrata tutt'altro che difensore "cieco" dei suoi colleghi di partito

"Difende i suoi sodali". L'attacco illogico di Schlein alla Meloni
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Nonostante il discorso di Giorgia Meloni sia stato particolarmente chiaro e non acriticamente difensivo nei confronti di tre collegi di partito (e di ruoli istituzionali) finiti sotto l'occhio del ciclone nell'ultima settimana per motivi giudiziari (diversissimi tra loro), ecco che subito il Partito Democratico è voluto andare all'attacco nei confronti del presidente del Consiglio, reduce dalla conferenza stampa dopo il vertice Nato a Vilnius, in Lituania, dove ha risposto a tutte le domande sulla politica interna. Elly Schlein non comprende il punto di vista della leader di Fratelli d'Italia e si pone immediatamente al contrattacco, in particolare sulle parole nei confronti di Andrea Delmastro, Daniela Santanchè, e Ignazio La Russa.

"È davvero triste per il Paese che dopo molti, troppi giorni di silenzio, la presidente del Consiglio intervenga, in una conferenza stampa a margine di un importante summit internazionale, dove peraltro ancora una volta il governo non ha toccato palla, solamente per difendere i suoi sodali dalle inchieste giudiziarie che li riguardano". Così la segretaria nazionale del Pd parlando con i cronisti davanti a Montecitorio. Sarebbe interessante capire che cosa intendesse con la parola "difendere", visto che il capo del governo ha analizzato nel dettaglio e con estrema lucidità tutte e tre le questioni politico-giudiziarie senza prendere le difese preventive di nessuno di loro nel merito delle accuse. Anzi: ad esempio, per quanto riguarda il figlio del presidente del Senato ha voluto specificare di solidarizzare con la ragazza che ha sporto denuncia e, per quanto possa comprendere la sofferenza della seconda carica dello stato - in quanto padre -, ha anche affermato che lei non sarebbe intervenuta sul tema se fosse stata nei panni di La Russa.

Ma le critiche della Schlein vanno, se possibile, anche oltre. "Credo che, da questo punto di vista, non ci sia stata una parola sola sui bisogni delle persone e sui bisogni del Paese. Questa la trovo una cosa grave - ha voluto aggiungere l'ex europarlamentare -. Non una parola sul salario minimo su cui oggi Istat dice che aiuterebbe tre milioni e mezzo di lavoratrivi e lavoratori poveri. Non una parola sulla insostenibilità dei mutui, non una parola sui tagli alla sanità e alle liste di attesa. Non una parola neanche sulle preoccupazioni, giuste, sul Pnrr perchè lei dice che c'è allarmismo e che si sente ottimista ma intanto stanno certificando che la quarta rata, se la vedremo, la vedremo solo nel 2024. Quindi un brutto spettacolo per il Paese". Evidentemente alla leader dei dem sfugge il fatto che la conferenza stampa in Lituania si basasse sui temi di politica estera affrontati nell'ultimo vertice Nato e sulle domande dei giornalisti.

Sulla proposta del salario minimo avanzata dalle opposizioni la Meloni avrà modo e tempo per esprimersi: la sinistra ha avuto 12 anni di tempo, mentre era al governo, e su questo argomento fino all'altro ieri ha sempre taciuto. Al momento, l'unico "brutto spettacolo per il Paese" è stato del Pd & company.

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