Dossieraggi, anche La Russa e i suoi familiari nel mirino di Equalize. "Stupito e disgustato"

Ignazio La Russa viene fatto oggetto nel maggio dello scorso anno di una serie di visure da parte del team di Equalize, su indicazione diretta di Enrico Pazzali

Dossieraggi, anche La Russa e i suoi familiari nel mirino di Equalize. "Stupito e disgustato"
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Nella furia dossieristica della squadra di Equalize, l'azienda milanese travolta dall'indagine della Procura, viene coinvolto anche Ignazio La Russa. Il presidente del Senato, erroneamente nelle carte dei pm indicato come presidente della Camera, viene fatto oggetto nel maggio dello scorso anno di una serie di visure da parte del team di Equalize, su indicazione diretta di Enrico Pazzali - presidente di Fiera Milano e maggiore azionista dell'azienda - che assiste personalmente al lavoro degli hacker e dà loro indicazioni.

Pazzali non spiega al suo staff il motivo dell'incursione, per alcuni aspetti sembra che al gruppo interessi verificare soprattutto come funziona il sistema alle prese con un obiettivo "alto" come la seconda carica dello Stato. Ma il passaggio è comunque allarmante, e spiega perché nei comunicati di venerdì sera - poi un po' attenuati nelle ore successive - gli inquirenti milanesi parlassero di bersagli politici e istituzionali nelle attività di Equalize, l'azienda controllata da Pazzali e diretta dall'ex superpoliziotto Carnine Gallo. Stando a quanto emerge dall'ordinanza di arresto, il 19 maggio 2023 "Pazzali raggiunge l'ufficio di via Pattari 6 e si ferma con il gruppo a parlare dei lavori in corso e dei miglioramenti da apportare alla piattaforma Beyond (... ) stavolta il soggetto su cui Pazzali vuole venga realizzato un report è il Presidente della Camera dei Deputati La Russa (...) é pronto il report? fammene un'altra nel frattempo! Ignazio La Russa".

Pazzali e gli hacker sembrano sfogliare un elenco di nomi e date di nascita, "GNAZ/O LA RUSSA!'; "No, ha settantacinque anni lui ha... vai giù... giù, giù... questo... diciotto luglio... esatto". Effettivamente, La Russa è natoil 18 luglio 1947. Da lui gli hacker passano ai figli, "E metti anche un altro se c'è... eh... come si chiama l'altro figlio? come si chiama? Eh ... Geronimo, come si chiama... come cazzo si chiama". Frugando e frugando salta fuori anche il nominativo di un nipote, "Lui è dell'ottanta... infatti c'è La Russa Antonio Junior Giovanni".

Dove stanno frugando Pazzali e i suoi collaboratori? Dalle intercettazioni sembra che la fonte sia una pen drive con materiale prelevato dalle banche dati del ministero della Giustizia e regalata a Equalize da uno dei suoi fornitori di segreti, Vincenzo Di Marzio, ex maresciallo del Ros dei carabinieri passato poi ai servizi segreti negli organici dell'Aise.

La Russa: "Stupito e disgustato"

"Conosco da anni Enrico Pazzali che ho sempre ritenuto una persona perbene e vorrei poter considerare, fino a prova contraria, un amico di vecchia data", dichiara in una nota il presidente del Senato Ignazio La Russa. "Attendo di avere altri elementi, quindi, prima di un giudizio definitivo assai diverso su di lui. È noto che i suoi attuali ruoli in Fiera non dipendano da FdI né tantomeno da me e sono stupito più che allarmato, dalle notizie di una sua azione di dossieraggio nei miei riguardi.

Sono infine disgustato dal fatto che ancora una volta i miei figli, Geronimo e Leonardo, debbano pagare la 'colpa' di chiamarsi La Russa se risulterà confermato che anche loro sono stati spiati. Ora l'unica cosa che mi premerebbe sapere è chi possa aver commissionato il dossieraggio contro la mia famiglia".

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