Dopo giorni di silenzio, rispunta Beppe Grillo. E lo fa con un post sul blog lanciando uno dei suoi soliti deliri politici. Per farla breve: impone al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di mandare a casa il governo sciogliendo le Camere. "Napolitano vada in televisione, in prima serata e parli alla Nazione - tuona il comico - dica la verità sullo stato dell’economia, sulle misure che dovremo prendere, sui sacrifici enormi che ci aspettano. Imponga la cancellazione del Porcellum, contro cui alla Camera ha votato soltanto il M5S e un solo deputato del pdmenoelle e sciolga il Parlamento. Quest’agonia non può durare". E chiede un incontro con il capo dello Stato. Il Quirinale, però, ha subito fatto sapere di non aver ricevuto alcuna richiesta "nei modi necessari" perché potesse prenderla in considerazione.
Sul post di Grillo compare una finta pagina del Corriere della Sera con il titolo Le dimissioni di Letta. Grillo capo del governo. Un proclama di Napolitano. E ancora, come sottotitolo: "Napolitano assume il comando delle Forze Armate. Grillo agli italiani: ’si serrino le file intorno al Movimento 5 stelle vivente immagine della patria". Poi il leader del Movimento 5 Stelle arriva a minacciare una sorta di inurrezione popolare: "La disoccupazione ha toccato il record storico dal 1977, da quando viene misurata, la produzione industriale precipita, le aziende chiudono o espatriano, il debito pubblico aumenta, qualcuno si suicida, ma è ormai un dettaglio. Il governo, nel frattempo, fa solo annunci e tira a campare per non tirare le cuoia sotto l’attenta regia di Napolitano che dal Colle, elargisce segni di sostegno quotidiano ai ministri. Tutto secondo la norma. Nessuna nuova, pessima nuova". Secondo il comico genovese, il Paese si sta avviando verso la catastrofe economica "senza che nessuno abbia il coraggio di denunciarlo". Secondo Grillo, l'unico obiettivo del governo e della maggioranza è "guadagnare tempo" facendo in questo modo sprofondare il Paese in una crisi sempre più dura. "Persino il fascismo ebbe il pudore di far cadere Mussolini, e indirettamente di condannarsi, il 25 luglio 1943, giorno del Gran Consiglio - ha continuato il leader dei Cinque Stelle - questi resistono come delle cozze. Sono la malattia e vogliono essere anche la cura. Neppure il fascismo o il re avrebbero tollerato un esecutivo sorretto da Berlusconi. Gli italiani stanno avviandosi verso la miseria, verso anni di ricostruzione nazionale con un Letta, nuovo Romolo Augustolo, l’ultimo insignificante imperatore romano. Il popolo italiano si è espresso per un cambiamento alle elezioni politiche di febbraio".
Subito dopo Grillo ha ripreso il solito refrain sugli attacchi a mezzo stampa. "È iniziato un tiro al bersaglio da parte di tutti i media, incluse le televisioni pubbliche", ha spiegato il comico denunciando la "delegittimazione continua da parte del Sistema".
Da qui la conclusione: "Non vorrei essere nei panni di questi politici, di questi pennivendoli quando il popolo italiano capirà di essere stato ingannato. L’italiano viene descritto come 'brava gente', ma può diventare feroce, come dimostrato dalla Storia, anche recente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.