Ecco la strategia del Pd per riconfermare Napolitano al Quirinale

Il retroscena di Pubblico giornale: la sinistra fa circolare una raccolta firme per "caldeggiare" la riconferma di Napolitano alla guida del Colle

Sgomitano tutti quanti per dare o sottrarre l'appoggio al premier Mario Monti. E il Prof scappa limitandosi a nicchiare alle domande insistenti dei giornalisti. La domanda è semplice: ma ci sarà mai un Monti bis? E, mentre tutti si interrogano sul prossimo inquilino di Palazzo Chigi, c'è chi si sta muovendo per riconfermare al Quirinale Giorgio Napolitano.

Come svela Tommaso Labate su Pubblico, starebbe circolando un "pizzino" in cui si sottolinea che in questo momento di emergenza per il Paese "l’unico punto di equilibrio è rappresentato dalla Presidenza della Repubblica" e che "l’elezione del nuovo presidente della Repubblica non potrà essere oggetto di trattative oblique e improprie". Il foglietto di carta che sta circoladno in queste ultime ore potrebbe ribaltare il dibattito e le future alleanze dei partiti che siedono in parlamento perché, lodando Napolitano per essersi contraddistinto per la sua personalità, la sua prudenza e il suo coraggio, sottintende che queste qualità dovrebbere spingere i parlamentari a riconfermarlo nella guida del Quirinale. Va detto subito: sul "pizzino" non c'è una sola parola sulla possibilità di una ricandidatura di Napolitano alla presidenza della Reppubblica. Eppure, come spiega Pubblico, su quel foglio è già stata avviata una raccolta di firme per sondare eventuali convergenze sul "Napolitano bis".

Più volte, sia in privato sia in pubblico, Napolitano si è defilato dalle voci che ipotizzavano una sua permanenza al Quirinale dopo la fine del settennato. "L’intenzione di concludere la sua esperienza alColle con l’avvento della primavera del 2013 sono sincere", spiega Labate ricordando che, nelle ultime settimane, è stato lo staff del Colle a far trapelare la ferma volontà di Napolitano a sciogliere le Camere, nel pieno rispetto della Costituzione, non prima della fine di febbraio. In questo modo le elezioni non potranno tersi prima dell’inizio di aprile e sarà il suo successore a nominare il prossimo premier. Tuttavia, secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano diretto da Luca Telese, l’appello a preservare "l’elezione del prossimo presidente della Repubblica" da "trattative obblique e improprie" sta già circolando da tempo e verrà lanciato, tra qualche giorno, dalle riviste Mondoperaio e Reset. Al di là delll'intellighenzia rossa, al "pizzino" avrebbero lavorato anche i senatori democrat Enrico Morando e Giorgio Tonini (entrambi di rispecchiata fede "montiana") e un "gruppo dei quindici" piddì che, lo scorso luglio, aveva lanciato ai vertici di via del Nazareno l'appello a continuare il lavoro intrapreso da Monti. Tra questi anche il giuslavorista Pietro Ichino.

Insomma, mentre la politica è tutta tesa a guardare cosa farà Monti e chi sarà disposto ad appoggiarlo per concedere un bis a Palazzo Chigi, ecco che un'ala della sinistra italiana sta brigando per fare in modo che Napolitano prolunghi il suo soggiorno al Colle.

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