Ecco la ricetta di Bersani: nozze per gli omosessuali e cittadinanza agli immigrati

Bersani detta l'agenda delle riforme: oltre alle unioni civili proporrà il divorzio breve, la cittadinanza ai figli degli immigrati e il testamento biologico

Ecco la ricetta di Bersani: nozze per gli omosessuali e cittadinanza agli immigrati

"Non è accettabile che in Italia non si sia ancora introdotta una legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico". Mentre il Partito democratico è al collasso per gli scontri interni tra le varie correnti che mirano alla leadership di via del Nazareno, il leader Pier Luigi Bersani spara la cartuccia delle unioni civili per spostare l'attenzione. Nel messaggio che il segretario del Pd ha inviato ai promotori del gay pride che quest’anno sfilerà a Bologna, Bersani ha assicurato il proprio impegno nella lotta per "rimettere al centro della discussione politica il tema dei diritti civili delle persone".

Dopo aver lodato e ringraziato gli organizzatori del gay pride, Bersani ha lanciato un appello al parlamento perché torni a discutere sulle unioni civili. Il punto di arrivo è il matrimonio omosessuale. La boutade di Bersani potrebbe, però, rivelarsi un vero e proprio boomerang per il Pd. L'argomento rischia da una parte di incrinare ulteriormente i rapporti tra i partiti che al momento sostengono il governo Monti, dall'altra di creare un forte malcontento nell'area cattolica del Partito democratico. Facendo leva sulle recenti prese di posizione del presidente americano Barack Obama e del neo eletto all'Eliseo François Hollande, il leader del Pd ha invitato la politica a "costruire un nuovo civismo in cui ciascuna persona possa avere pari diritti e pari opportunità di vita, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale e identità di genere".

A detta di Bersani, quindi, il Partito Democratico non vorrebbe sottrarsi a questa discussione. "Non è accettabile - ha spiegato il leader del Pd - che in Italia non si sia ancora introdotta una legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico, così come è intollerabile che questo Parlamento non sia riuscito a varare una legge contro l’omofobia e la transfobia". Ma Bersani non si ferma qui: "Nei mesi che verranno di qui alle prossime elezioni politiche, si giocherà la nostra capacità di parlare al Paese". E in cantiere il segretario democrat si prepara a mettere anche il divorzio breve, l’introduzione del diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia e il testamento biologico.

La partita sulle coppie di fatto ha già mosso i primi passi proprio ieri. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha fatto da testimonial della campagna "Una volta per tutti". L'obiettivo è quello di raccogliere cinquantamila firme per chiedere un riconoscimento delle coppie conviventi in Italia (etero e omosessuali). "Caro Pisapia - ha commentato il governatore della Lombardia Roberto Formigoni - la Costituzione italiana parla chiaro sulla famiglia. Ma tu la leggi secondo quanto ti conviene". In realtà, gli attacchi a Pisapia non arrivano solo dal centrodestra.

Per quanto il sindaco di Milano continui a scommettere sull'unità della propria squadra, dal vicesindaco Maria Grazia Guida all'assessore alla Sicurezza marco Granelli sono in molti a schierarsi contro. Tanto che Pisapia ha già iniziato a fare i conti col malcontento dei cattolici Pd. Lo stesso dovrà fare, quanto prima, anche Bersani.

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