Ecco come si può dimagrire solo con la forza del pensiero

Secondo uno studio americano per perdere peso basterebbe convincersi che il cibo mangiato ha un alto valore calorico

Ecco come si può dimagrire solo con la forza del pensiero

Poteva essere un'ideona da Hollywood, perfetta per un colossal di fantascienza: dimagrire grazie al potere della mente. Magari con un bel cast di fama che interpreta un gruppo di supereroi tra hamburgeroni che schizzano salsa ovunque e pizze dal diametro simile a quello dell'orologio del Big Ben. Tanto, a fine cena, bastano i superpoteri per dimagrire. Invece è tutto vero: dagli Stati Uniti arriva una ricerca che dimostrerebbe che la mente può controllare il peso forma. Il pensiero, dunque, sarebbe capace di innescare un meccanismo psicologico in grado di mandare dei messaggi ben precisi al corpo. In che modo? Credendo di aver mangiato cibi altamente calorici, così da accelerare la digestione e mantenere un ottimo peso forma.
Autrice dello studio è la dottoressa Alia Crum della Columbia Business School di New York, che ha promosso un esperimento basandosi sul controllo dei livelli di grelina: questo ormone, prodotto da alcune cellule dello stomaco, è detto anche «della fame» perché stimola l'appetito. Secondo lo studio, un minore livello di grelina agevola un metabolismo più rapido. La dottoressa Crum ha quindi proceduto in questo modo: ha servito a un gruppo di volontari un frullato di frutta da 380 calorie. Il gruppo è stato poi diviso in due: ad una metà è stato riferito che il frullato contenesse 104 calorie, all'altra 620. Dopodiché, in base ai risultati ottenuti, per questi ultimi il livello di grelina si è notevolmente ridotto, diversamente dall'altro gruppo che ha mantenuto livelli stabili. Motivo? Ai «fortunati» la sensazione di fame si è ridotta e il metabolismo ha subito un'accelerata. Stando a questa tesi, praticare diete molto restrittive (come l'eliminazione dei carboidrati) rischia di essere controproducente, perché aumenta la produzione di grelina e non stimola una corretta digestione. È quello che viene chiamato «effetto yo-yo», cioè la perdita e il riacquisto di peso in brevissimo tempo.
Perciò, lo studio vuole dimostrare che quando si crede di mangiare alimenti grassi e con molte calorie, il cervello avrebbe il potere di velocizzare il metabolismo. Una sorta di effetto «placebo», più che l'adozione di un vero e proprio regime alimentare. Lo studio sembrerebbe quasi esortare ad abbuffarsi come degli ossessi: un controsenso. Ma, in realtà, non è proprio così: il pensiero, agendo sulla quantità di grelina, alimenterebbe semplicemente la sensazione di sazietà. E quindi si avrebbe meno voglia di mangiare, con il risultato di sottoporsi ad una dieta «inconsapevole».
Di certo, ormai non si contano più gli studi che vanno a caccia dell'elisir magico in grado di assicurare un fisico da dieci e lode. Ce ne hanno sparate di ogni: la dieta del minestrone, la dieta del miele, la dieta del gruppo sanguigno, la dieta della luna (adatta per chi chiede la luna quando vuole dimagrire). E poi si dimagrisce dormendo, si dimagrisce leggendo, aspettiamo che qualcuno ci dica finalmente che si può dimagrire chiedendo al vicino di casa se ha del radicchio. Del resto, sono tantissimi gli italiani che seguono con attenzione gli sviluppi della scienza al riguardo: nel nostro Paese, sono quasi 8 milioni gli individui che ammettono di far ricorso regolarmente a diete di qualsivoglia tipo, con il 43% della nostra popolazione che risulta sovrappeso. Ma, a volte, basta semplicemente un po' di buonsenso per restare in forma: ben venga la buona cucina, un argomento dove noi italiani siamo imbattibili.

E se poi spunta un pizzico di pancetta chissene, che tanto si vive una volta sola.
E comunque, per onor di cronaca, noi l'idea dei supereroi che dimagriscono col pensiero l'abbiamo spedita ad Hollywood. Non si sa mai.

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