Emiliano, secondo appalto ai fratelli

Dopo i mobili spunta un nuovo affare in Puglia. Bloccato fra grandi imbarazzi

Emiliano, secondo appalto ai fratelli
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Il governatore Michele Emiliano ci ricasca: appalto bis alla ditta dei fratelli in Regione Puglia. Lo scandalo si allarga e rischia di travolgere la giunta dem.

Dopo le polemiche per i 41mila euro assegnati alla Emiliano Arredamenti, società gestita dalla famiglia del governatore pugliese, per una fornitura di mobili negli uffici regionali, spunta un secondo appalto. Ecco di cosa si tratta. Nel mese di agosto - racconta la Gazzetta del Mezzogiorno - il Consiglio regionale della Puglia ha stipulato un secondo contratto con la ditta della famiglia Emiliano per acquistare scaffali e altri oggetti per la biblioteca regionale. L'importo dell'appalto è pari a 31mila euro. La procedura si è svolta sulla piattaforma Mepa.

Ecco più in dettaglio come funziona. Gli uffici regionali hanno acquisito tre offerte per la fornitura di mobili, scegliendo la più conveniente. In entrambi i casi la scelta è ricaduta sulla ditta di famiglia del governatore.

C'è però un dettaglio importante nel secondo appalto. La Regione ha deciso di strappare il contratto, dopo le polemiche esplose con il primo appalto, e non liquidare la Emiliano Arredamenti. Mentre la merce è rimasta nei furgoni.

C'è imbarazzo negli uffici regionali. Il presidente prova a difendersi dicendo di essere all'oscuro di tutto. Perché non credergli. Intanto, però l'appalto bis è stato bloccato. Mentre le opposizioni minacciano un esposto. In porto è invece andato il primo appalto: 41mila euro per acquistare divanetti e accessori. Tra cui sedie, divanetti e un forno elettrico. Cosa ne debba fare il Consiglio regionale di un microonde non è abbastanza chiaro. Il presidente che guida la giunta di centrosinistra prova a dribblare l'imbarazzo: «La società è stata invitata, in modo inopportuno, dal Consiglio regionale per la fornitura di attrezzatura e in maniera inopportuna l'azienda ha risposto alla richiesta di fornitura. Credo che dal punto di vista formale sia tutto regolare, ma se la potevano risparmiare sia gli uni che gli altri». «Mettere in difficoltà il presidente - commenta Emiliano - è una cosa che si doveva evitare, sono dispiaciuto ma non è successo nulla di drammatico».

Dal fronte di centrodestra Fratelli d'Italia attacca: «A pensar male... Due appalti in tre mesi per la stessa categoria merceologica e dalla stessa stazione appaltante sembrano un frazionamento per raggirare la norma che prevede di poter affidare gli appalti sotto soglia. Insomma, come se fosse stato apposta per non dare nell'occhio - recita una nota diffusa dal gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale -.

Fermo restando che in questo caso siamo anche a un'altra anomalia: secondo quanto prescrive il codice degli appalti e dell'anticorruzione gli affidamenti devono rispettare il criterio della rotazione delle aziende chiamate a presentare preventivi. Emiliano srl deve essere una vera trottola per come ruota».

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