Ci sono dati e dati. Ci sono numeri che inquadrano la situazione reale e numeri fuorvianti che rischiano soltanto di creare instabilità sociale. E il valzer di numeri sugli esodati, con la conseguente polemica tra i vertici dell'Inps e il ministero del Welfare, non ha fatto altro che alzare i toni dello scontro. Tanto che Elsa Fornero è intervenuta a Palazzo Madama per chiarire l'entità reale del fenomeno: "Respingo con forza ogni insinuazione sul fatto che io abbia fornito informazioni non vere sul numero di lavoratori interessati o che abbia voluto sottrarre dati".
Nei giorni scorsi un documento a firma dell'Inps aveva parlato di oltre 390mila esodati. Un numero che va ben oltre le stime (pessimistiche) della Cgil. "Non tutti sono da salvaguardare", si è affrettata a chiarire oggi pomeriggio la Fornero spiegando che il governo ha preferito far rientrare all'interno del decreto quelle persone che sono già fuori dal mercato del lavoro e che, quindi, rischiano maggiormente di rimanere senza reddito e senza pensione. "Il documento dell’Istituto - ha affermato la Fornero - ha impropriamente alimentato le polemiche". Oltre ai primi 65mila lavoratori, il governo è già al lavoro per salvaguardare altre 55mila persone (40mila sono quelle in mobilità ordinaria). Tra questi figureranno anche i lavoratori di Termini Imerese in cassa integrazione straordinaria che hanno i requisiti per la pensione con le vecchie regole entro i due anni di cigs e i quattro di mobilità. Il governo non intende, comunque, fermarsi qui. Ribadendo più volte che non si può coprire l'intera somma indicata dall'istituto di previdenza, la Fornero ha fatto sapere che per far fronte al problema l'esecutivo sta lavorando all'ipotesi di estendere il trattamento di disoccupazione oppure di far partecipare i diretti interessati a lavori di pubblica utilità.
Anche se attesa e richiesta a gran voce, l'informativa del ministro del Welfare sugli esodati non ha riempito l’emiciclo di Palazzo Madama. Anzi. Mentre la Fornero leggeva l'intervento e forniva i dati sul reale numero di persone da salvaguardare con futuri provvedimenti del governo, il Senato era mezzo vuoto. Numerose le assenze nel settore occupato dal Pdl: almeno una sessantina i senatori non presenti in Aula.
Anche tra i democratici si sono contati almeno una decina di assenti, mentre qualche banco vuoto si notava tra i senatoridella Lega e dell'Italia dei Valori che nei giorni scorsi hanno depositato una mozione di sfiducia proprio contro la Fornero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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