"Esposito si è tradito: sentenza da annullare"

L'ex ministro della Giustizia: "Se il 'non poteva non sapere' non è valido allora doveva rinviare a un nuovo appello"

"Esposito si è tradito: sentenza da annullare"

Roma - «La sentenza Berlusconi doveva essere annullata». Parola di ex Guardasigilli. Nitto Palma, attuale presidente della commissione Giustizia, «condanna» codice alla mano, il comportamento del giudice Antonio Esposito.

Secondo lei c'erano i presupposti per cassarla?
«Assolutamente sì, la sentenza doveva essere annullata e questo sulla base delle dichiarazioni stesse di Esposito. Perché quando lui dice che il “non poteva non sapere” non era un principio giuridico e che la Cassazione non si sarebbe mai uniformata a questo, sostanzialmente afferma che è sbagliato il fondamento delle sentenze di primo e secondo grado che si basano per l'appunto sul quel principio».

Esposito va oltre, per lui il Cavaliere sapeva...
«Sostiene che si può arrivare alla condanna di Berlusconi se ci sono Tizio Caio e Sempronio che dicono di averlo informato della frode fiscale, ma siccome di questo non c'è traccia nelle carte, ove mai nelle motivazioni il relatore dovesse scrivere una cosa del genere incorrerebbe in un “errore di fatto” rilevante ai sensi del 625 bis che prevede un ricorso se nelle motivazioni di una sentenza passata in giudicato vi è un errore».

Quale effetto ha avuto l'intervista di Esposito?
«Le sue esternazioni non hanno fatto altro che aumentare le perplessità enormi che già c'erano su un processo che tende ad escludere il leader dell'opposizione dalla vita politica».

È questo il suo unico rilievo?
«Ce ne se sono molti altri. Il presidente Berlusconi si è trovato di fronte ad un collegio al cui interno vi era un giudice non imparziale che, se vero quello che ha scritto sul Giornale Stefano Lorenzetto dopo il verdetto, lo aveva definito in pubblico un “grande corruttore” e che per questo si sarebbe dovuto astenere. Se la difesa lo avesse saputo prima questo avrebbe costituito una legittima causa di ricusazione».

Ma ormai il verdetto è definitivo...
«C'è un atto che deve essere ancora compiuto dal presidente Esposito, la firma sulla motivazione che ha anticipato a mezzo stampa. Questo potrebbe essere motivo di un'eventuale rimessione in termini per la ricusazione, possibile ma difficile».

Che possibilità reali ha Berlusconi di far valere i suoi diritti davanti alla Corte Europea?
«Vincerà sicuramente perché la sua condanna è stata emessa in violazione dei principi del giusto processo. Diversi i motivi su cui si può fare leva: il verdetto è stato deciso da un giudice non terzo, in violazione dell'articolo 7 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, non essendo stato sentito nessun testimone a discarico, e essendo stata applicata nel processo un'interpretazione giurisprudenziale successiva rispetto all'epoca di asserita commissione dei fatti e più sfavorevole».

Un personaggio chiacchierato Esposito, già finito in passato davanti al Csm.
«Al di là di come sono finiti i processi disciplinari ci troviamo di fronte ad un personaggio particolare, come emerge anche da uno dei procedimenti che ha avuto a Palazzo dei Marescialli, quando venne accusato di avere deciso su un processo, quello di Maria Fida Moro, a lui non assegnato e di averlo fatto per amplificare la sua immagine mediatica.

Un giudice, dunque, con evidenti manie di protagonismo. E non capisco perché non si voglia conferire valore disciplinare alle dichiarazioni fuori misura di un magistrato come previsto da un mio disegno di legge e come voluto dal Csm e dal presidente della Repubblica».

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