Eutanasia, presentate alla Camera 65mila firme per legge "Stop accanimento cure di Stato"

I militanti dell'associazione "Luca Coscioni" hanno consegnato le sottoscrizioni raccolte per il testo di iniziativa popolare. Cappato: ""Sarà disciplinato il suicidio assistito"

Il leader dei Radicali Marco Pannella parla in Piazza Montecitorio
Il leader dei Radicali Marco Pannella parla in Piazza Montecitorio

Le firme degli oltre 66.200 italiani che hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare sull’eutanasia legale sono state consegnate questa mattina in parlamento. A portarle a Montecitorio sono stati alcuni attivisti, partiti in fila indiana, ciascuno con uno scatolone, dalla sede del Partito radicale che si trova in via di Torre Argentina. A guidare la "processione" è stata Mina Welby, che è anche la prima firmataria della proposta di legge, seguita da alcune figure di spicco dei radicali dell’associazione Luca Coscioni, come Marco Cappato, tesoriere dell’associazione e Filomena Gallo.

La consegna delle firme, raccolte dall'associazione Luca Coscioni, da Exit Italia, dall'Uaar, dall'onlus Amici di Eleonora e dall'associazione Radicali Certi diritti, è stata preceduta da un presidio a piazza Montecitorio. "Questo è soltanto il primo passo, importantissimo al quale dovrà però seguire una vera e propria mobilitazione affinchè questa proposta di legge non marcisca nei cassetti del parlamento", ha spiegato Cappato agli attivisti prima di depositare le volontà alla Camera. "Ancora non sappiamo se saremo accolti direttamente dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, ma possiamo dire che certamente questo sarebbe un atto di rispetto nei confronti di un’impresa che non è semplice - ha continuato Cappato - è tempo che come in altri paesi dell’Unione europea e negli Stati americani dove c’è stato un referendum, anche nel parlamento italiano si possa discutere se è meglio continuare con l’accanimento dello Stato nei confronti dei malati oppure se si vuole lasciare a ciascuno la libertà di decidere". Di "discordanza tra le decisioni dei politici e le scelte dei cittadini" ha parlato Filomena Gallo dell’associazione Luca Coscioni citando le stime che parlano di oltre un 60 per cento degli italiani che chiede di essere "libero fino alla fine di scegliere sulla propria vita". L’alternativa per molti è il ricorso all’eutanasia clandestina, "attualmente praticata in Italia da alcuni medici o in Paesi come la Svizzera", ha spiegato invece Mina Welby ricordando le battaglie del marito Piergiorgio, morto solo grazie alla scelta del medico, poi processato e assolto, di staccare il respiratore artificiale che lo teneva in vita.

Sulla piazza gli attivisti hanno esposto alcuni striscioni a favore del

suicidio assistito, mentre sui grandi palloni sui quali si leggeva "Eutanasia legale. Per vivere liberi fino alla fine". La stessa scritta è stata apposta anche sugli scatoloni contenenti le firme.

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