"L’anno scorso era riuscito a portare sul palco Marine Le Pen. Quest’anno, invece, rischia di restare a corto di big". Così profettizzava ieri Repubblica riferendosi a un possibile insuccesso di Matteo Salvini che aveva assicurato al popolo della Lega la presenza del premier ungherese Viktor Orbàn al raduno di Pontida del prossimo 6 ottobre.
"Orbán ha declinato: manderà solo una delegazione del suo partito, Fidesz", era l'indiscrezione riportata dal cronista Lorenzo De Cicco. Secondo Repubblica anche Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, avrebbe rinunciato a partecipare all'evento per via di un appuntamento preso in precedenza. Insomma, in tutto l'articolo intolato 'Salvini a Budapest, Orbán lo loda: “Nostro eroe”. Ma declina l’invito a Pontida', si cerca di porre in evidenza il presunto isolamento di Salvini a cui resterebbe solo l'eurodeputato Roberto Vannacci che starebbe, oltretutto, cercando di fare ombra al leader della Lega. Ma non solo. Repubblica poneva l'accento proprio sulla sintonia con il premier ungherese che Salvini avrebbe rivendicato anche da Bruno Vespa, al termine del bilaterale avuto a margine del consiglio informale dei Ministri dei Trasporti dell’Ue. "Siamo in assoluta sintonia con Orbán sui temi della sicurezza, del contrasto al traffico di esseri umani e della richiesta della pace". Una sintonia che, secondo Repubblica, non sarebbe così ferrea da partecipare di persona al raduno leghista di Pontida.
Nulla di più falso visto e considerato che questo pomeriggio Salvini ha postato un breve video su Instagram in cui è in compagnia proprio del premier ungherese."Viktor Orbàn ha qualcosa da dirvi", esordisce il leader della Lega che, poi, dà appuntamento per "domenica 6 ottobre a Pontida, per una giornata di sicurezza, libertà e democrazia". L'inquadratura, dopo poco, si allarga compare il premier ungherese e fondatore del gruppo 'Patrioti per l'Europa' Viktor Orban che assicura la sua presenza: "Ci vediamo il 6 ottobre a Pontida". Il video si conclude con i due leader che si stringono la mano e la scritta "A testa alta, senza paura" che compare come immagine finale.
Intanto, dalla Lega fanno sapere che nei gazebo sparsi per tutta Italia sono state raccolte migliaia di firme in solidarietà a Salvini dopo le richieste di sei anni di reclusione e un milione di risarcimento per il caso Open Arms.
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