I nonni e le violenze dei partigiani, l'Anpi attacca Sallusti

L'intervista rilasciata da Alessandro Sallusti ad Aldo Cazzullo ha fatto innervosire l'Anpi di Como

I nonni e le violenze dei partigiani, l'Anpi attacca Sallusti
00:00 00:00

Alessandro Sallusti, direttore de il Giornale, è in libreria dal 15 aprile con il libro "L'eresia liberale". Nel volume racconta il punto di vista di un liberal-conservatore anche attraverso gli aneddoti legati alla sua famiglia. Tra questi c'è la morte di suo nonno, Biagio Sallusti, fucilato per aver presieduto il tribunale che ha condannato a morte il partigiano Giancarlo Puecher: "Il presidente del tribunale era fuggito, il suo vice pure. Il nonno era il comandante militare della piazza di Como". Dalle colonne del Corriere della sera, in un'intervista con Aldo Cazzullo, il direttore racconta anche cosa accadde alla famiglia di suo nonno dopo la fucilazione: "Mia nonna fu violentata. La casa devastata. Mio padre Alberto, che era il primogenito, e i suoi fratellini furono ridotti alla fame, hanno vissuto per anni grazie all’assistenza cattolica".

Le parole di Sallusti hanno scatenato la reazione dell'Anpi e dalla sezione di Como è arrivata una replica mediante un comunicato, secondo il quale con quell'intervista si è cercato di riscrivere la storia, perché "contiene una serie di falsità lesive dell’onore dei combattenti della Resistenza". Il nonno del direttore viene accusato dall'Anpi di "continue e reiterate vessazioni, violenze, percosse, insulti e minacce ai prigionieri". Il direttore di suo nonno ha sottolineato che "per nulla al mondo rinnegherei la (sua) memoria. La rispetto. Sono onorato e orgogliosissimo di essere suo nipote. Ma non mi si chieda di condividere quello che mio nonno ha fatto. Non c’entro nulla". L'associazione nella sua nota aggiunge che "Biagio Sallusti non è stato fucilato dai partigiani bensì come esecuzione della sentenza di un regolare processo, emessa dalla Corte d’Assise straordinaria di Como, regolarmente costituita".

Nel suo racconto il direttore ha anche spiegato di aver scoperto chi fosse suo nonno da un manuale di storia in prima media, "era un libro Laterza. Per prima cosa, come fanno i ragazzi, guardai l’appendice, dove c’erano le foto. E vidi due lettere, una accanto all’altra. Lettere di due condannati a morte". Una era di suo nonno, l'altra di Puecher. "Che fosse un editore di sinistra come Laterza a fare l’accostamento era un segnale prezioso", dice Sallusti a Cazzullo, dopo aver letto le due missive.

Ma dall'Anpi criticano Sallusti per aver citato l'ultima lettera di Puecher "per accostarla volgarmente e subdolamente a quella di Biagio Sallusti, con lo scopo di porre sullo stesso piano due vite, due modi di pensare e di agire diametralmente opposti". Per l'Anpi, questo è "inaccettabile, oltraggioso e vergognoso".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica