Caro Dottor Feltri, mi permetto il caro per i lunghi anni attraverso i quali ci ha accompagnato non perdendo mai l'aplomb e la sinderesi. Un tale, sempre bravo a farsi male da solo, ha detto che ora Fratelli d'Italia potrebbe togliere la fiamma dal simbolo. Non so quanti anni abbia costui e da dove venga ma io, che di anni ne ho ormai ottanta, non potrei mai accettare l'eliminazione della fiamma, quella stessa fiamma che durante gli anni bui della nostra giovinezza ci ha incoraggiato con i suoi colori a non tradire gli ideali del nostro Paese espressi nella nostra bandiera. Apprezzerei molto il Suo parere perché a volte mi sento un arnese vecchio da buttar via. Con la stima di sempre.
Silvana Fabiani
Sanremo
Cara Silvana,
le inutili polemiche risorgono sempre, lo fanno periodicamente. Ed ecco che siamo tornati a questionare sulla fiamma tricolore che compare nel simbolo del primo partito italiano, ossia il preferito dagli abitanti della penisola, Fratelli d'Italia. L'opposizione chiede e pretende la rimozione della fiamma, sostenendo che evochi e glorifichi il fascismo, affermazione, a mio avviso, alquanto azzardata e fantasiosa, ma si sa che i progressisti vedono il fantasma del fascismo ovunque meno che nei loro comportamenti. Mi colpisce che ora persino rappresentanti del partito stesso si dichiarino favorevoli alla cancellazione di questa lingua di fuoco che porta i colori della nostra bandiera e che simbolicamente scalda i cuori di tutti coloro che credono nei valori fondativi del partito di Giorgia Meloni e del centrodestra in generale. La fiamma ha quasi la nostra età, cara Silvana, ovvero fu Giorgio Almirante, nel 1946, a sceglierla quale segno distintivo del Msi. Nel 1995, Gianfranco Fini la ereditò, imprimendola nel marchio di Alleanza nazionale, poi fu il Popolo della Libertà, in questa staffetta, a cogliere la fiamma tricolore, finché essa, nel 2012, fu adottata dal neonato partito Fratelli d'Italia.
Siamo sull'orlo di un conflitto mondiale e noi discettiamo di questioncine prive di senso e di spessore, sterili, vane, le quali alla gente non interessano affatto, eppure giornalisti e politici le trasformano in questioni essenziali. Mi auguro che Fratelli d'Italia non si pieghi al politicamente corretto, non ceda alle pressioni, non rinunci a qualcosa che nulla ha di malevolo e che costituisce parte integrante della propria identità, una identità che non è da rinnegare, gradita anche agli italiani, i quali votano a favore del partito della premier senza che la fiamma, a causa della quale si ritengono preoccupati i radical chic, li turbi.
Penso che occorra valutare un partito non dalla grafica del suo segno, bensì dalle sue azioni e proposte. Sono queste a rivelarne la natura e Fratelli d'Italia non ha nulla di fascista. Il fascismo io lo vedo nelle piazze dove vengono bruciate le immagini dei ministri con i petardi, negli attacchi violenti contro le forze di polizia, nel sostegno espresso alle organizzazioni terroristiche islamiche, nel tentativo di silenziare, non solo con la censura ma anche con la forza bruta, chi la pensa in un certo modo, nella tendenza a malfamare, deridere e ingiuriare l'avversario politico, nel costume ormai imperante di tentare di metterlo fuori gioco prospettando rischi per la democrazia e la pace qualora venisse eletto, nell'insistenza con la quale Meloni e i suoi vengono tacciati di essere fascisti da coloro i quali difendono e ammiccano ai pro-Hamas, ai facinorosi dei centri sociali, a chi prende a martellate chi non ne condivide il pensiero, a chi scende in piazza con la chiara e precisa intenzione di creare disordine. Il fascismo risiede nella intolleranza tipica della sinistra, non nella fiamma tricolore.
Quest'ultima deve restare esattamente dov'è e non deve spegnersi. Anzi, non deve farsi spegnere.
Essa, come tu bene sottolinei, rappresenta la nostra patria, i principi che ispirano la Repubblica, la democrazia, il nostro ardente amore nei confronti di quella madre che è la madre di tutti quanti noi, la quale ci unisce, ci accomuna, ci rende orgogliosi di essere ciò che siamo: italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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