Liliana Segre non parteciperà all'evento previsto per il 27 gennaio all'Università Statale di Milano, dove era prevista la proiezione del documentario di Gabbai."Mia madre è molto stanca, essendo una persona di 94 anni", spiega parlando il figlio della senatrice a vita, l'avvocato Luciano Belli Paci, interpellato sugli insulti che stanno ricevendo sui social i cinema che hanno deciso di proiettare il documentario sulla vita di sua madre.
"Sicuramente è amareggiata, ma non si fa intimidire", aggiunge Belli Paci che poi conferma la presenza della senatrice a vita "alla celebrazione al Quirinale per il Giorno della Memoria, che quest'anno sarà il 28 gennaio perché il 27 il presidente Mattarella è in visita ad Auschwitz" e rivela: "Già da un paio di anni abbiamo presentato querele per i casi più eclatanti". Il figlio della senatrice sopravvissuta allo sterminio nazista ha spiegato che "il documentario è distribuito in tutta Italia, ci sono decine di pagine di cinema che lo stanno pubblicizzando sui loro social e su ciascuna di queste pagine sono centinaia i commenti" e, pertanto, stanno valutando solo "i casi peggiori e più pesanti" dal momento che si tratta di numeri così grandi che il problema è "complicato" e di "difficile gestione". Belli Paci pare rassegnato:"Nulla di nuovo, purtroppo -dice - siamo abituati, qualunque cosa su qualunque argomento venga detto da Liliana Segre è occasione per questo scatenamento. Certamente questa valanga piuttosto impressionante di messaggi di odiatori sotto tutte le pagine social dei vari cinema che proiettano il documentario non le ha fatto piacere". La senatrice, in ogni caso, non sembra "per nulla spaventata"
Anche il presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach, a margine della posa in via Donatello delle Pietre d'Inciampo per ricordare la famiglia Levi, ha commentato la decisione della senatrice a vita Liliana Segre di non partecipare a un evento in programma ieri al Memoriale: "Speriamo che cessioni queste esternazioni d'odio che colpiscono la senatrice Segre che non merita certamente questi attacchi e ieri l'hanno portata a rinunciare a venire a un'iniziativa al Memoriale perché non se la sentiva, ha vissuto una giornata veramente incredibile". Jarach rivela che la Segre gli aveva comunicato ieri pomeriggio questa sua decisione a causa degli insulti social ricevuti: "Sono frasi assurde, perché quando si accusa la senatrice di lucrare sul film che Gabbai ha voluto fare, sono arrivati a bassezza di questo tipo. Una roba che non si può nemmeno immaginare tra persone civili".
Jarach invita tutti a non abusare usando parole pesanti come "genocidio" che sono "assolutamente fuori luogo" e a"evitare soprattutto quelle espressioni d'odio che poi finiscono in antisemitismo e non fanno che creare ulteriori tensioni nella nostra società. La comunità ebraica vive da duecento anni a Milano, siamo inseriti nella società civile, siamo parte integrante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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