Finanziamento ai partiti Cambia il ddl, Letta: "Inoptato andrà allo Stato"

L'inoptato resterà allo Stato e non sarà distribuito tra i partiti, come prevedeva invece il testo iniziale. Letta: "Una rivoluzione di trasparenza"

Finanziamento ai partiti Cambia il ddl, Letta: "Inoptato andrà allo Stato"

La riforma del finanziamento ai partiti "non è una legge truffa, non c’è nulla che non sia frutto di una scelta volontaria del cittadino e l’inoptato del 2 per mille va tutto allo Stato". Il premier Enrico Letta, ospite di Otto e mezzo, replica così alle accuse di Beppe Grillo che aveva parlato di una legge truffa.

"Mi ha colpito questo atteggiamento di Grillo, che credo dovrebbe intestarsi questo cambio di clima nel Paese. Perché io lo ammetto che se siamo qui è perché 8 milioni di cittadini stanchi hanno votato per il M5S che su questo ha fatto una battaglia", ha affermato Letta.

Che nel merito ha difeso la proposta del governo: "Chiunque può andare a leggersi i testi, su cui si dovrebbe fare giornalismo e discussione politica". E sul fatto che il nuovo sistema entrerà in vigore solo nel 2017 dice: "Perché il 2 per mille si possa fare servirà un biennio, c’è una fase graduale di transizione. Da qui al 2017 è il biennio fiscale necessario". E se l’obiettivo sarà raggiunto, "è una rivoluzione di trasparenza e si dà la possibilità ai cittadini che vogliono di finanziare la politica, perché la buona politica è giusto che sia finanziata: non fregando i cittadini, ma con gli incentivi fiscali per i cittadini che vogliono".

In realtà, una prima stesura del testo sul 2 per mille prevedeva che il cosiddetto "inoptato" finisse in parte anche alle forze politiche. Il premier ha poi parlato poi di riforme e di lavoro. "In Italia già nell'esercizio 2013 spero si possa agire per favorire le imprese che assumano giovani, in termini di defiscalizzazione o decontribuzione del lavoro. I leader europei devono capire che se i giovani non lavorano, verrà meno la fiducia nella Ue", ha detto Letta. Che poi, in merito all'aumento dell'Iva al 22%, ha spiegato che "cercheremo di fare qualcosa per evitarlo, dipende dalle coperture, le priorità in questo momento sono l'Iva e la disoccupazione giovanile. Nel frattempo, in questi 38 giorni di governo abbiamo dato una risposta alla cassa integrazione, ai contratti di solidarietà e ai precari della pubblica amministrazione. Un segnale importante.

Quanto all'Imu, il 31 agosto è la data limite, stanno lavorando esperti e parlamentari, troveremo la soluzione migliore per il superamento e penso che la discussione sarà attenta, ma non sono in condizione di anticipare nulla".

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