Finmeccanica, indagato il presidente Giuseppe Orsi

Il presidente di Finmeccanica è indagato a Napoli: avrebbe pagato una tangente alla Lega Nord. L'azienda: "Mai corrisposto soldi al Carroccio". Maroni: "Accuse fuori dal mondo"

Finmeccanica, indagato  il presidente Giuseppe Orsi

"Una cosa fuori dal mondo". Così Roberto Maroni definisce sulla sua pagina Facebook "le insinuazioni su presunte tangenti alla Lega da parte di Finmeccanica. Per quanto ne so io è una cosa fuori dal mondo". Il triumviro della Lega Nord, ricorda inoltre il comunicato diffuso dal suo partito secondo cui il Carroccio è "totalmente estraneo a questa vicenda" e "non ha mai preso tangenti né da Finmeccanica né da altri". Nel comunicato, inoltre si minaccia: "Chi associa la Lega Nord a questa vicenda sarà perseguito in sede civile e penale". Già ieri sera Maroni si era detto estraneo alla vicenda e ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla vicenda aveva risposto: "Cosa c’entra con noi Finmeccanica?". E poi aveva aggiunto: "Va bene, staremo a vedere...".

Anche Finmeccanica sostiene di non aver pagato nessuna tangente, aggiungendo che "AgustaWestland non ha commesso alcun tipo di irregolarità, nè pagato commissioni di alcun genere per la vendita di elicotteri AW101 al Governo indiano, come una recente indagine del Ministero della Difesa indiano ha confermato". L'azienda precisa inoltre che "Lorenzo Borgogni, le cui dichiarazioni per sentito dire sembrano essere alla base delle iniziative giudiziarie, ha lasciato Finmeccanica su richiesta della società". Nonostante questo il presidente e ad del colosso, Giuseppe Orsi, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Napoli. L’ipotesi di reato, a quanto si è appreso, è di corruzione internazionale e riciclaggio.

Intanto la vice presidente del Senato, Rosy Mauro, è tornata a presiedere l’Aula dopo l’espulsione dal gruppo della Lega. Fino ad ora era stata sostituita dal presidente Renato Schifani che ha ricordato come in realtà la Mauro non possa essere sfiduciata. Al ritorno in Aula, la senatrice ha ricevuto contestazioni da Idv e Pd, che ha chiesto le sue dimissioni, ma è stata anche applaudita da alcuni colleghi. Lei non si lascia intimidire: "Al regolamento del Senato intendo attenermi come sempre ho fatto e come continuerò a fare nello svolgimento delle mie dimissioni", ha detto. "Per senso di responsabilità ho rimesso nelle mani del presidente Schifani il mandato di vicario", ha aggiunto spiegando che non ha intenzione di dimettersi dalla sua carica.

Sempre su Facebook, poi, Roberto Maroni lancia quello che si potrebbe definire il primo maggio leghista.

Un evento che si chiamerà "Lega Unita Day". "Ci stiamo lavorando (seguiranno indicazioni)", scrive Maroni precisando che la manifestazione sarà "contro tutti quelli che ci vogliono dividere e infangare. Se siamo uniti non ce n’è per nessuno...".

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