Caos in Finmeccanica: indagato Scajola, in manette un dirigente

Nel mirino della procura di Napoli le forniture effettuate da tre società del gruppo Finmeccanica al governo di Panama nell’ambito di accordi stipulati con lo Stato italiano

In manette il dirigente di Finmeccanica Paolo Pozzessere. L’ex direttore commerciale di Finmeccanica, ancora in servizio nella società come senior advisor per i rapporti con la Russia, è stato arrestato nell’ambito della inchiesta della procura di Napoli su forniture all’estero effettuate da tre società del gruppo Finmeccanica (AgustaWestland, Selex e Telespazio) al governo di Panama, nell’ambito di accordi stipulati con lo Stato italiano. Nello stesso filone d'inchiesta sono indagati l'ex ministro Claudio Scajola, accusato di corruzione internazionale in riferimento ad un suo presunto tentativo di mediazione nell'affare, e il deputato del Pdl Massimo Nicolucci.

Nella sua ordinanza di custodia, sottolineando quelle che a suo avviso sono "evidenti profili di criticità", il gip Dario Gallo parla di "preoccupante" ricorso da parte di Finmeccanica e società collegate a "pratiche corruttive per l’acquisizione delle commesse di governi stranieri". L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, è condotta dai pm Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock e riguarda, in particolare, forniture di elicotteri e armamenti allo Stato di Panama. L'accusa di corruzione internazionale riguarderebbe, infatti, le forniture effettuate da Agusta Westland, Selex e Telespazio al governo di Panama nell’ambito di accordi stipulati con lo Stato italiano attraverso la società panamense Agafia, destinataria di compensi per intermediazione che per i magistrati era riconducibile ad un politico panamense e interposta nelle forniture attraverso l’attività del faccendiere Walter Lavitola, all’epoca consulente di Finmeccanica. Le indagini riguardano anche una fornitura per un ingentissimo importo di navi fregate al Brasile. Nella ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Pozzessere, emerge la promessa al presidente della Repubblica di Panama Ricardo Martinelli di 18 milioni di euro quale corrispettivo per le forniture Finmeccanica. "Le forniture per un importo di circa 180 milioni di euro - spiegano fonti vicine all'inchiesta - riguardavano il sistema di vigilanza costiera, cartografie del territorio e sei elicotteri Agusta Westland". Non solo. Nell’ambito di questo filone sono state perquisite l’abitazione del presidente degli industriali napoletani Paolo Graziano e la sede locale della Confindustria. Graziano sarebbe indagato, infatti, nella sua qualità di amministratore delegato della società Magnaghi.

L'attività investigativa dei pm è concentrata sulla Russia e sul ruolo svolto da Pozzessere, che era stato nominato senior advisor della holding in quel Paese dall’ad Giuseppe Orsi. Una decisione adottata da Orsi dopo che Pozzessere era stato al centro di notizie di stampa relative alle inchieste e che si era "autosospeso". Il nuovo spunto di indagine sarebbe stato offerto da alcune intercettazioni telefoniche tra Marco Acca, responsabile vendite del settore militare di AgustaWestland, e l’ad Bruno Spagnolini. Quest’ultimo avrebbe raccomandato, in una conversazione del 16 aprile scorso: "Quando parlate di... se dovete dire che ci volano vari Capi di Stato così, non menzionate Putin perché... Siccome me l’ha detto il... presidente... Lei può dire che ci volano una miriade di capi di Stato... ma senza che nessuno dica Putin o che ne so...". Il gip ha ricordato che si fa riferimento a elicotteri Agusta e alla loro vendita in favore di vari capi di Stato stranieri. Nella telefonata è lo stesso Spagnolini ad aggiungere che ciò è voluto dal presidente, riferendosi a Orsi che a sua volta aveva già parlato dell’acquisto di un elicottero da parte di Putin in una intervista al Sole 24Ore. Secondo i pm, questo "cambio di atteggiamento" è da "ravvisare nell’esigenza di tenere riservati gli affari di Finmeccanica con Putin e la Russia in generale".

Intervistato da TgCom24 (guarda il video), Scajola è detto "sereno" pur non capendo cosa ci sia dietro. L'ex ministro si è, infatti, messo a disposizione dei magistrati per farsi sentire sull’argomento: "Mi pare strambo che in questo momento un’attività di ministro di cui sono orgoglioso possa essere vista come qualcosa di losco". Dopo aver rifiutato ogni sorta di "speculazione vergognosa", Scajola ha ribadito con fermezza di aver girato il mondo, nell’ambito delle competenze di ministro dello Sviluppo economico, sempre nel rispetto delle leggi e delle regole. "Ho sempre svolto questi compiti alla luce del sole e in incontri ufficiali - ha concluso - non ho mai avuto incontri privati".

Anche il deputato del pdl Massimo Nicolucci si è subito messo a disposizione dei magistrati: "Sono certo di poter dimostrare di non aver mai svolto alcuna attività illecita e di aver sempre operato nell’interesse unico del mio Paese".

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