"Chi governava questa Regione aveva già toccato il fondo. La mia giunta non ha avuto comportamenti immorali, la giunta esce pulita". Renata Polverini l'ha già detto ma lo ripete: nella giunta precedente si "sperperava. L’immoralità c’è stata. C’erano delle carte di credito nella dotazione del presidente della Regione e dei suoi collaboratori. Io sono pulita". Poi ha aggiunto: "I magistrati che stanno indagando sullo scandalo della gestione dei fondi destinati al gruppo del Pdl al consiglio regionale del Lazio devono andare avanti e fare chiarezza". E ribadendo di non sapere come i fondi destinati al consiglio regionale fossero utilizzati, ricordando di essere stata costretta a inviare al presidente del consiglio Regionale del Lazio, Mario Abbruzese, "lettere molto dure", chiedendo di operare una spending review perché i fondi erano troppi.
In una nota dedicata a quanto sta avvenendo nella Regione Lazio, Silvio Berlusconi afferma che va abolito del tutto il finanziamento ai partiti: "Le finanze pubbliche regionali e locali devono subire un esame senza indulgenze, e si deve procedere all'abrogazione di ogni erogazione impropria e alla messa in opera di controlli indipendenti che
nessuna norma legislativa a tutela dell`indipendenza delle istituzioni può ostacolare".
Alfano: Fiorito non sarà ricandidato
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel corso di una conferenza stampa a via dell’Umiltà parla di Fiorito: "Dice che si ricandiderà. Dica con chi pensa di essere ricandidato perché finché io sarò segretario di certo non lo ricandiderò". Poi va avanti: "Fiorito è stato eletto con le preferenze ma Lusi con il listino bloccato. Se uno è ladro, ruba con qualsiasi legge
elettorale. I vizi non vanno attribuiti al sistema di voto".
Sulle dimissioni della Polverini interviene anche il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni:""Si è dimessa per colpe non sue. È evidente". Non entra nel merito della decisione della collega del Lazio a seguito degli scandali interni al Pdl, si limita a riconoscerle di non avere alcuna responsabilità. Tuttavia, fa notare poi Formigoni, forse le dimissioni si erano rese necessarie perché la Polverini "non aveva più la maggioranza in consiglio".
Le dimissioni della Polverini riaccendono le polemiche sul Pirellone. Il segretario regionale del Pd, Maurizio Martina, ha attaccato il governatore proponendo ai consiglieri regionali del suo partito di dimettersi per mandare a casa la Giunta. "È scandaloso che di fronte alle dimissioni della Polverini, Formigoni che è personalmente coinvolto e con elementi che sono o sono stati nella sua Giunta dentro innumerevoli scandali, non senta lo stesso bisogno di dimettersi per restituire dignità alla Regione Lombardia". Durissima la replica del governatore lombardo: "Chi è questa signora Martina? non la conosco". Poi, entrando nello specifico, ostenta tranquillità: "Nel caso si dimettessero credo ci saranno delle surroghe, subentreranno i secondi degli eletti".
Tra i commenti per la caduta della Regione Lazio si segnala quello amaro del sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "Oggi è il giorno dell’amarezza e della riflessione. A me dispiace molto perché Renata paga il prezzo di una situazione di sistema condiviso da tutti i gruppi. Non ci sono primi della classe e, a pagarne il prezzo, è chi sapeva di meno e che era impegnato a lottare ogni giorno con i problemi quotidiani". Poi ha spiegato che la presidente si è dovuta dimettere perché era l’unico modo per aprire una nuova fase. Rimane il bisogno di una rigenerazione di tutta la politica e del centrodestra italiano".
Molto dura la dichiarazione di Francesco Storace, ex governatore del Lazio. Il leader della Destra fino all’ultimo ha cercato di scongiurare le dimissioni della Polverini.
Ora dal suo blog attacca i consiglieri regionali dell’Udc, dicendo che dovrebbero "far ricacciare in gola a Casini quella parola, cupola, che piuttosto potrebbe riguardare un candidato che impose in Sicila, Cuffaro. Vergogna!". Ieri Casini, invocando il ritorno al voto nel Lazio, ha parlato di una "cupola che ha fatto venire fuori uno schifo".
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