Fornero vuole manifestare con la Cgil. E ai giovani: "Non fate gli schizzinosi"

Il prossimo 14 novembre, tra le bandiere rosse della Cgil che protesterà contro tagli e riforma del lavoro, potrebbe far capolino anche Elsa Fornero. Non una caricatura sugli striscioni, un fantoccio o una maschera, ma il ministro del Lavoro in persona. No, non stiamo scherzando: lo ha detto proprio lei.

"Se mi invitano, in piazza ci vengo anch’io", ha detto la Fornero durante un convegno di Assolombarda, "Sono convinta che la collaborazione ci debba essere sempre, anche con i sindacati". E se le sigle protestano contro il governo? Il governo va a parlare direttamente in piazza: "C’è chi è più propenso al dialogo e chi meno, ma le porte al mio Ministero restano sempre aperte, anche per quelli che protestano, purché arrivino in delegazione e non tutti insieme". L'intento, quindi, è quello di stimolare il confronto, ma la battuta suona come un paradosso. Anche perché la titolare del Welfare rischia di essere contestata. Proprio come oggi. Nel pomeriggio la Fornero è stata, infatti, costretta a lasciare la sala di un circolo sociale a Torino dove stava partecipando a un dibattito sulle pensioni. "Sono avvilita che venga negato il diritto di parola", ha detto la Fornero prima di lasciare la sala.

Parlando poi del suo operato, la Fornero ha assicurato che gli esodati salvaguardati dal governo andranno in pensione secondo i vecchi requisiti e si è augurata che la sua opera non venga disfatta dal prossimo esecutivo: "Il ministro passa ma la riforma resterà per un po' e spero che non la cambino subito", ha detto il ministro, "Gli obiettivi della riforma sono buoni e rendono il mercato del lavoro più inclusivo e dinamico.

Deve tradursi in comportamenti, scelte e decisioni, perché se rimane nel cassetto è lettera morta". E, rivolgendosi ai giovani, ha aggiunto: "Non bisogna mai essere troppo choosy (schizzinosi, selettivi, ndr). Meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale".