C'è chi dice no (anche a sinistra). La segretaria nazionale del Pd Elly Schlein attacca il governo che «si scaglia contro i bambini», il sindaco Beppe Sala, dopo lo stop alle trascrizioni dei figli di coppie omo chiede alla sinistra di «portare il problema in Parlamento» e ironizza sulle ragioni del no del centrodestra, «ma quale utero in affitto, un sindaco, guarda negli occhi le famiglie non sta seduto solo a raccogliere i voti». E invece le voci critiche tra Democratici dell'ala cattolica e popolare e a sinistra iniziano a fare rumore. «La manifestazione a Milano pone una questione giusta, ossia la piena tutela dei diritti dei bambini indipendentemente da come sono stati messi al mondo, ma rischia di essere omissiva di una realtà incontrovertibile» dichiara l'ex europarlamentare Silvia Costa, membro della direzionale nazionale del Pd. «Il primo diritto di un bimbo è quello ad una madre e un padre, a un'identità biologica e familiare e a poter conoscere le proprie origini - continua - e questo non avviene nella coppia omosessuale che ricorre alla maternità surrogata, in cui un bambino viene programmaticamente privato alla sua nascita della relazione con la madre, in nome di un diritto assoluto di un adulto di avere un figlio attraverso l'affitto o l'uso dell'utero di una donna estranea alla coppia». La definizione Gpa, ovvero gestazione per altri» secondo Costa «sembra voler ridurre la portata negativa di questa pratica che è vietata in Italia e in altri Paesi e anche in una recente sentenza della Corte Costituzionale è considerata una intollerabile offesa alla dignità della donna, oltre che spesso occasione di abusi e sfruttamento». Esiste «un grave vuoto di tutela dei bambini che va colmato dal Parlamento, ma non dimenticando che la Gpa lede i diritti e la dignità di donne e bambini. Non sarebbe accettabile che la difesa dei diritti dei bambini celi in realtà una surrettizia legittimazione della maternità surrogata e della violazione dei diritti che implica». Rivolge a Schlein «la ferma richiesta» di «distinguere la battaglia per equiparare i diritti dei bambini delle coppie omo dall'impegno che dobbiamo come Pd continuare ad onorare affinché la surrogata resti in Italia una pratica vietata e un reato». È «urgente e necessario» aprire nel Pd «uno spazio in cui mettere a confronto le diverse sensibilità e culture politiche su questo tema». Nel giorno della piazza arcobaleno contro il governo Meloni l'ex viceministro e parlamentare Pd Stefano Fassina striglia Pd e 5 Stelle e li invita «a una riflessione», la sinistra «coerente con le sue radici umaniste si dovrebbe impegnare per approvare il certificato europeo di filiazione e, al tempo stesso, per far diventare reato universale l'affitto di una madre e la vendita del suo prodotto». In qualità di presidente dell'Associazione Patria e Costituzione, Fassina pubblica su Facebook anche un articolo di Antonio Gramsci, uscito sull'«Avanti!» il 6 giugno 1918, sulla «vendita delle ovaie di fanciulle povere alle ricche signore». Nei giorni scorsi Stefano Lepri, eletto nella nuova direzione nazionale del Pd, ha dichiarato che «l'utero in affitto è una pratica che sfrutta il corpo di donne povere e sottrae a quei bambini, anch'essi oggetti di mercificazione, il diritto ad un'identità biologica. Il comprensibile desiderio di genitorialità dubito possa diventare pretesa, se a discapito dei più fragili. Si tratta peraltro di una posizione ampiamente presente nell'area vasta della sinistra, dei socialisti e dei democratici in Europa».
La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Laura Zanella ha già contestato il «metodo Sala», con le trascrizioni il sindaco «ha voluto colmare un vuoto legislativo, ma in tutta sincerità è evidente il rischio di legittimare la pratica della maternità surrogata all'estero e incentivarne il mercato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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