Anche se per il momento il titolare del dicastero della Salute Orazio Schillaci non si sbilancia, affermando di aver solo"letto sui giornali" l'ipotetica bozza relativa alle modifiche da apportare alle norme sul fumo, una stretta appare abbastanza chiaramente all'orizzonte. L'ampliamento delle restrizioni previste dalla legge Sirchia, a vent'anni dalla sua entrata in vigore, pare proprio nei piani del ministro.
Cosa potrebbe cambiare
Nel mirino potrebbero esserci non solo le sigarette di tipo tradizionale, con l'estensione del divieto anche all'aperto (fuori da bar e ristoranti, alle fermate dei mezzi pubblici o nei parchi), ma anche quelle elettroniche, fino ad ora tollerate da numerosi locali anche al chiuso. Su questo tema non ci sarebbe unità di intenti all'interno della maggioranza, stando a quanto riferito da ItalPress. Da un lato, solo per fare un esempio, Matteo Salvini predica cautela, difendendo le e-cig e auspicandosi un non accanimento sui consumatori:"Sarebbe esagerato, stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali", aveva dichiarato qualche giorno fa il ministro delle Infrastrutture.
Dall'altro, incalzato dalle domande sull'argomento, Orazio Schillaci aveva tagliato corto, evitando di fornire troppi dettagli: "Ribadiamo che il fumo fa male, stiamo lavorando", si era limitato a dichiarare il ministro della Salute, lasciando comunque intendere che qualcosa era allo studio dell'esecutivo.
I numeri
Con l'introduzione della legge Sirchia, nell'ormai lontano 2003, la tutela dei non fumatori è divenuta un obiettivo primario, specialmente all'interno dei locali pubblici. Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, la legge anti-fumo ha portato a un'altra serie di benefici: se nel 2003 i fumatori sopra i 15 anni erano al 33%, nel 2019 si era passati invece al 22%. Una percentuale risalita in breve tempo fino al 24,2% (+ 800mila fumatori) negli anni dei lockdown: l'ultimo dato dal 2022 porta il numero dei fumatori fino alla cifra di 12,4 milioni.
La maggiore diffusione delle sigarette elettroniche (1,7% nel 2019 contro il 2,4% nel 2022) e di quelle a tabacco riscaldato (1,1% nel 2019 contro il 3,3% nel 2022) ha contribuito in modo determinante a incrementare il numero dei fumatori, presumibilmente anche per il fatto che con questa scelta sia possibile fumare con maggiori libertà, ad esempio anche nei locali chiusi. Sempre secondo i dati del ministero della Salute, negli ultimi 20 anni gli eventi cardiocircolatori sono diminuiti circa del 10%. Negli ultimi 10 anni i decessi causati dal fumo ammontano a circa 880mila (più o meno 93mila all'anno).
Nel territorio dell'Unione europea si stimano complessivamente 700mila morti all'anno: una situazione che nel 2021 aveva spinto ad approvare il Piano europeo contro il cancro, con l'obiettivo di ridurre il consumo dei tabacchi al 5% della popolazione
entro il 2040. Nel mondo, secondo l'Oms, vi sono all'incirca un miliardo di fumatori, la maggior parte dei quali (80%), vive in Paesi a reddito medio basso: la stima è di circa 8 milioni di morti all'anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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