Il giorno degli sbarchi record "Immigrati fuori controllo"

La denuncia dei sindaci siciliani: "Ne arrivano a migliaia. Un dramma disumano che non si combatte con le chiacchiere"

Il giorno degli sbarchi record "Immigrati fuori controllo"

«Siamo radicalmente fuori controllo in un dramma disumano». Le parole sono pietre. Che, quando vengono lanciate in mare, fanno ancora più rumore. E il mare in cui le ha lanciate il sindaco di Porto Empedocle è il tragico - nero - mare dei clandestini, dove i barconi della disperazione galleggiano tra acqua e disperazione. «Siamo radicalmente fuori controllo in un dramma disumano», Lillo Firetto si sente parte integrante di questo dramma e vorrebbe che lo stesso valesse per tutti. Ma non è così. Lo sfogo per primo cittadino siciliano è invece l'emblema di un Paese impotente; il sigillo a un mix di demagogia e incapacità più unico che raro. Firetto va giù duro, con in corpo la rabbia di assiste a uno scempio ma non può evitarlo: «Le chiacchiere si sprecano, la credibilità delle istituzioni europee e dei Governi è vacillante. Ormai siamo di fronte a numeri insopportabili». Già, i numeri: quelli della «nuova emergenza sbarchi» (dove l'aggettivo «nuova» risulta però decisamente fuori posto). In questo panorama desolante di stracci inzuppati e uomini alla deriva di «nuovo» non c'è infatti nulla, così come non è «nuovo» l'atteggiamento di chi guarda senza però vedere l'enormità del problema. E se ne sta fermo, oscillando tra buonismo di comodo e severità di facciata. In mezzo c'è la realtà. Quella realtà che nell ultime 48 ore ha fatto salire a 1500 i migranti da accogliere a Porto Empedocle (5.368 dall'inizio dell'anno). Dopo infatti i 386 immigrati trasbordati dal mercantile «Maersk Regensburg», ieri sono stati accolti altri 611 migranti (tra loro donne in gravidanza, neonati e bambini), recuperati nel Canale di Sicilia dalla fregata «Scirocco» della Marina Militare; e a questi vanno aggiunti i 531 giunti in rada a Porto Empedocle a bordo del pattugliatore «Orione» della Marina. Ma è l'intera isola a non saper dove sbattere la testa. I fatti stanno a zero, le chiacchiere a mille. Come al solito.

«L'alto flusso di immigrati - oltre 3.500 in 36 ore - che sta congestionando i punti di approdo in Sicilia, rimette in gioco nuovamente Palermo. Sono circa 300 gli stranieri, tra cui numerosi minori non accompagnati, condotti nel porto del capoluogo» fa sapere il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Gli fa eco il sindaco di Catania, Enzo Bianco: «Chiediamo lo stato d'emergenza. I Comuni sono ormai allo stremo a fronte degli incessanti sbarchi di migranti sulle coste siciliane. Gli enti locali dell'Isola non sono più in grado di fronteggiare un'emergenza di così vaste proporzioni». Solo in provincia di Catania - fanno sapere dal Comune - sono in arrivo in queste ore altri 800 migranti oltre ai 400 già ospitati a fatica nei palasport della città capoluogo e i 4 mila di Mineo. E la politica? Non trova nulla di meglio che rilanciare vecchi refrain: «Serve una task force europea a Bruxelles perché venga aperto e gestito un canale umanitario affinché chi fugge dalla guerra possa chiedere asilo alle istituzioni europee senza doversi imbarcare alimentando il traffico di essere umani e il bollettino dei naufragi», dice il deputato del Pd, Dario Ginefra.

Il quale aggiunge: «Rivolgo un appello ai ministri Mogherini e Gozi: non attendiamo che si consumi l'ennesima tragedia in mare, se l'Europa rinuncerà a un ruolo protagonista minacciamo di venir meno al rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen e di crearlo noi, di fatto, tale corridoio, organizzando il trasferimento dei migranti al confine nord del Paese e dando loro la possibilità di andare oltralpe». Roba da professionisti del bla bla. Ma la coscienza è a posto. E oggi ricomincino gli sbarchi.

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