Roma - Rischia di finire alla storia, più che per più che per avere rilanciato l'economia italiana giunta al punto più basso, per avere abbozzato l'obbligo dello pneumatico termico e favorito il tramonto delle vecchie catene da neve. Ieri, mentre la legge di Stabilità arrancava, l'Aula della Camera ha approvato definitivamente il decreto sviluppo. Il ministro Corrado Passera aveva annunciato correzioni per la misura che riguarda la possibilità da parte dei concessionari delle strade, di prevedere l'obbligo di gomme invernali, fuori dai centri abitati e in caso di particolari condizioni climatiche. La correzione arrivata ieri, consiste in un ordine del giorno, presentato dal deputato Pd Michele Meta che impegna il governo a garantire ad automobilisti e consumatori la possibilità di scegliere, «in presenza di manifestazioni atmosferiche nevose di rilevante intensità, tra i pneumatici invernali, le catene da neve e gli altri dispositivi omologati». Ma di ordine del giorno si tratta, quindi di un'indicazione rivolta a un governo a fine corsa e comunque con una forza inferiore rispetto a una legge.
Per il resto, il via libera al provvedimento ieri è passato praticamente nel silenzio della politica. Persino il quotidiano di Confindustria, ieri ha dedicato poche righe al provvedimento, che per il ministro Corrado Passera è invece la dimostrazione «che governo e Parlamento hanno lavorato bene insieme in questi mesi». Il ministro punta soprattutto sulle norme per le start up. «È stato raggiunto il massimo risultato». La misura prevede la detrazione fino al 2015 del 19% degli investimenti su nuove imprese innovative. Sull'agenda digitale, Passera riconosce che è «giusto avere un giusto livello di scetticismo».
Per il resto si tratta per lo più di conferme di norme già previste dal precedente governo, sulla informatizzazione dei documenti. Passera mette le mani avanti: «Il tutto e subito non esiste neanche nel paese delle meraviglie. Abbiamo sbloccato cose che non prendevano vita da decenni», l'impegno a creare «le condizioni favorevoli alla crescita questo governo l'ha rispettato». Tanto che il prossimo anno è previsto «verosimilmente» il ritorno della crescita.
Tra le principali misure contenute nel dl sviluppo, la carta d'identità e tessera sanitaria accorpate in un unico tesserino elettronico, il ticket elettronico per i trasporti pubblici, il fascicolo sanitario elettronico, la conferma delle ricette dei farmaci con il solo principio attivo, il rinvio dell'adozione degli e book nelle scuole, 150 milioni per ridurre il digital divide.
Poi una proroga delle concessioni per le spiagge in scadenza nel 2015, che si allungano di 5 anni, fino al 2020, nonostante il parere contrario di governo e Ue. La competitività del paese e quindi l'attrazione dei capitali dall'estero è affidata alla creazione del «desk Italia». Ce ne sarà uno in ogni Regione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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