Tende, verande, soppalchi: cosa sanare e quanto costa. Le novità del Salva-casa

Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto salva-casa. Salvini: "Taglia i tempi della burocrazia ed è una rivoluzione culturale". Ecco le novità

Tende, verande, soppalchi: cosa sanare e quanto costa. Le novità del Salva-casa
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Il decreto salva-casa, con le sue "misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica", quello su sport e scuola, ma anche disposizioni in materia di sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. Sono solo alcuni dei provvedimenti deliberati dall'odierno Consiglio dei ministri riunitosi a Palazzo Chigi, nel corso del quale il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, ha esposto anche una relazione sulla questione redditometro. Tra i provvedimenti più attesi e per l'appunto approvati, proprio quello sulle abitazioni voluto dal ministro delle infrastrutture Salvini, al cui interno sono previste misure "volte a fornire un riscontro immediato e concreto al crescente fabbisogno abitativo".

Decreto salva-casa, via libera dal governo

"Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto: approvato in Consiglio dei ministri il decreto Salva-casa", ha comunicato lo stesso vicepremier e leader leghista dopo il via libera del Cdm. Come spiegato dallo stesso esponente di governo, tra le misure approvate ci sono "l'inserimento nel criterio di edilizia libera per Vetrate Panoramiche Amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, l'ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell'accertamento di conformità eliminando la doppia conformità (che d'ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi) e la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso". Dunque, se l'Amministrazione non risponde entro i termini prestabiliti, l'istanza si considera accettata.

Viene semplificato inoltre il cambio di destinazione d'uso di singole unità immobiliari, nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali. "Non si tratta di fare un condono sugli esterni, sulla villa con piscina a tre piani. Nella maggioranza delle case degli italiani c'è un problema decennale che riguarda una suddivisione dei locali diversa dalla piantina originale, che non comporta un carico diverso e che - a decreto pubblicato, spero da lunedì - conto portino tantissima gente in Comune a pagare. Ci sono 4 milioni pratiche di difformità per 3cm di finestra rispetto al modello originario", ha commentato ancora Salvini al termine del Cdm odierno. Una volta pubblicato in gazzetta ufficiale, "il decreto entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera positiva e risolutiva", ha concluso il leader, spiegando che il provvedimento, "taglia i tempi della burocrazia ed è una rivoluzione culturale".

In una nota a margine del Consiglio dei ministri, il dicastero delle Infrastrutture ha precisato che nel testo del decreto legge salva-casa "non c'è la cosiddetta norma salva-Milano per alcune ristrutturazioni edilizie del capoluogo lombardo su cui si è acceso l'interesse della Procura. L'idea di Salvini, già condivisa con il sindaco Giuseppe Sala, è di intervenire in fase di conversione del testo". L'obiettivo del piano casa approvato in Cdm, ha specificato ancora il Mit, è "liberare gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l'accesso a mutui, sovvenzioni e contributi". Il decreto interviene quindi "nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità". In particolare - secondo quanto comunica il ministero - su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell'immobile; sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell'epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all'epoca di realizzazione dell'intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della 'doppia conformita".

Redditometro, "triste ricordo del passato"

Quanto alla relazione sul redditometro, il vicepremier ha spiegato: "C'è stato un chiarimento, l'intera maggioranza è impegnata a rileggere il provvedimento scrivendolo a più mani". Poi le parole che hanno chiuso definivamente la questione: "Il redditometro è un triste ricordo del passato. Ci siamo impegnati a rivederci per ragionarci insieme, con la cautela che merita un tema così delicato".

Alunni stranieri e apprendimento della lingua italiana

In riferimento agli altri provvedimenti deliberati oggi dal governo, è poi intervenuto il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. "Interveniamo, come avevo promesso, sul tema dell'integrazione scolastica degli alunni stranieri, partiamo da un presupposto: il 30% dei ragazzi stranieri si disperde, il 22% non ha competenze adeguate alla lingua italiana. Ci concentriamo su quegli studenti stranieri di prima immigrazione che non conoscono la lingua italiana. Le scuole quindi saranno obbligate a verificare, ad accertare la conoscenza della lingua italiana per studenti di prima immigrazione", ha spiegato l'esponente leghista, tornando anche sul tema delle feste religiose nelle scuole, con riferimento al caso registrato a Pioltello in occasione del Ramadan.

"Sul discorso di Pioltello ci eravamo già pronunciati. Riteniamo che chiudere le scuole non serve all'integrazione. Riteniamo anche che se ogni appartenenza religiosa dovesse essere motivo per consentire la chiusura di una scuola rischieremmo di avere il caos nel nostro sistema scolastico, con un'esplosione di chiusure di scuole: la legge parla chiaro e dice che solo per motivi didattici si può derogare dal calendario scolastico regionale, valuteremo se la legge sarà disattesa e se ci saranno iniziative che nulla avranno a che vedere con l'esigenza della didattica interverremo perché la legge vada fatta rispettare", ha dichiarato Valditara.

Il decreto sul controllo economico-finanziario nelle società sportive

Dopo la riunione a Palazzo Chigi, anche il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, ha esposto ai giornalisti le novità introdotte nel suo ambito di competenze, ovvero il dl sportivo che ha varato la commissione indipendente per il controllo economico-finanziario. "Il decreto che mi riguarda è articolato nel capo 1 del provvedimento, ed è articolato in 6 articoli. Il secondo riguarda la famigerata commissione indipendente per il controllo economico-finanziario dei club sportivi professionistici di calcio e basket".

Il ministro ha quindi definito il decreto "un grande passo in avanti, che non è detto che risolva il problema della trasparenza e comunque dell'efficacia sistematica dei controlli e delle relative determinazioni, ma io penso che anche nel rispetto dell'autonomia relativa che i controlli possano essere indipendenti e questo è garantito anche dall'impianto di questo soggetto che abbiamo costituito, rappresenti per tutti un fattore di ulteriore garanzia".

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