"Reprimono il dissenso". E gli anarchici occupano pure l'università di Napoli

Decine di anarchici hanno preso possesso di una sede dell'università Orientale di Napoli in solidarietà con Alfredo Cospito

"Reprimono il dissenso". E gli anarchici occupano pure l'università di Napoli

Ancora una volta, un ateneo italiano è stato occupato dagli anarchici nel nome di Alfredo Cospito. Dopo l'occupazione dell'università Statale di Milano, e prima ancora de La Sapienza, infatti, ieri sera è stata la volta dell'università Orientale di Napoli. Nel pomeriggio, all'interno dell'ateneo, si è tenuta un'assemblea pubblica "per prendere posizione contro il 41 bis in solidarietà con la lotta politica di Alfredo Cospito". Al termine dell'assemblea, fuori dalle finestre dell'edificio, che si trova nel cuore di Napoli, è stato srotolato uno striscione con la solita scritta: "Orientale occupata contro il 41bis. Alfredo Libero".

Niente di nuovo, ormai, anche se continua a stupire come manipoli di anarchici possano occupare edifici scolastici e universitari, spesso usufruendo di appoggi esterni, senza che nessuno a sinistra riesca, non tanto a condannare, ma almeno a dissentire. Per quanto gli anarchici continuino a portare avanti la narrazione di una inesistente organizzazione, sostenendo di essere ognuno operativo per se stesso, una delle studentesse dell'università Orientale ha ammesso, come riportato dal Quotidiano Nazionale, che l'occupazione della sede dell'ateneo napoletano "si inserisce in una mobilitazione più ampia". Ma la stessa ci tiene a precisare che tutte queste manifestazioni non sono solo per Alfredo Cospito "ma anche contro la disumanità delle condizioni delle carceri italiane. Di fronte a un governo di estrema destra e incline alla repressione di ogni forma di dissenso, diventa sempre più importante prendere posizione, anche all'università". Qualcuno, però, dovrebbe dire a questi giovani che giocano a fare i rivoluzionari che oltre a essere poco credibili fanno emergere qualcosa di diverso dietro le loro azioni.

Il governo Meloni, che sicuramente non si inquadra nella destra estrema, è in carica da quattro mesi. Nei dieci anni precedenti ci sono stati gli uomini della sinistra al governo ma non si ricordano simili sollevazioni. Eppure, il regime del 41 bis è ben anteriore.

L'indottrinamento subito sulla "repressione" del centrodestra sta mostrando ora il conto in una narrazione irreale e anacronistica con quanto, realmente accade. I cortei vengono liberamente fatti sfilare per le strade creando disagi e le università non vengono sgomberate: forse, per loro è repressione chiedere il rispetto della legge. Ma questo è un altro discorso.

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