Grillo, parla il portavoce della sinagoga a Milano  "Ha problemi con ebrei"

La sinagoga Bet Shlomo: "Passiamo giorni a combattere contro pregiudizi. Poi arrivano parole come le sue e rischiano di rovinare tutto"

Grillo, parla il portavoce della sinagoga a Milano  "Ha problemi con ebrei"

Per ora nessuna iniziativa ufficiale, «ma c'è un passa-parola inquieto» nel mondo ebraico italiano. E non (solo) per le notizie di tensioni che arrivano da Israele, sempre più al centro di una morsa fondamentalista. Oggi a preoccupare sono le uscite di un nuovo protagonista della politica italiana qual è - volente o nolente - Beppe Grillo. «Noi - spiega il portavoce della sinagoga milanese Bet Shlomo, Davide Romano - passiamo giorni, mesi e anni nelle scuole - e non solo nelle scuole - a combattere contro i pregiudizi e gli stereotipi. Poi arrivano parole come le sue e rischiano di rovinare tutto».

Il riferimento, ovviamente, è ai giudizi che il leader del «Movimento 5 stelle» ha reso nei giorni scorsi sull'Iran e sulla politica estera, in un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. Parole contestatissime, discutibili, ma che per gli ebrei italiani non sono una novità: «Grillo ha già negato, praticamente, il negazionismo del presidente iraniano Ahmadinejad, e qualche anno fa aveva già difeso le parole deliranti con cui l'attore americano Mel Gibson, ubriaco, aveva offeso gli ebrei». «Grillo - è l'opinione di Romano - è sicuramente in buona fede ed è anche un non violento, ma forse ha un problema, non solo con Isreale, ma anche con gli ebrei». «Personalmente - aggiunge Romano - l'ho ascoltato nel corso di uno dei suoi comizi, e devo dire che una battuta, anche sulla presunta avarizia degli ebrei, ci può stare, se fatta con garbo. Quando però queste battute diventano troppe o troppo insistite, allora subentra una sensazione di disagio, di amarezza, negli ebrei e non solo». «Comunque - continua Romano - Grillo sembra non rendersi conto che ha una responsabilità ulteriore, se ci sono tante persone che lo seguono. Non si rende conto che la violenza può essere armata anche dalle parole».

In effetti la possibilità che il suo movimento possa essere rappresentato in Parlamento sembra essere, dentro la comunità ebraica italia, un'eventualità preoccupante: «Ci domandiamo - dice Romano - cosa accadrebbe se avesse una responsabilità di politica estera, per esempio. E se sarebbe coerente con queste dichiarazioni, che sembrano ispirate a un vecchio anti-americanismo, da anni Cinquanta».

In realtà, questo è il giudizio del portavoce del tempio Bet Shlomo, nessuna delle tante anime della sinistra italiana si era mai spinta così avanti (o indietro): «Non dico Fausto Bertinotti, ma neanche un Oliviero Diliberto aveva detto su Israele e gli ebrei le cose che dice lui - osserva Romano - e sembra che, quando Grillo parla di certi personaggi, si dimentichi che siamo in presenza di autentici

assassini, torturatori, dittatori, le cui prime vittime, è bene ricordarlo, sono proprio i musulmani o gli arabi che magari Grillo, ripeto in buona fede, pensa di difendere». «Spero che capisca che su certe cose non si scherza».

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