Guerra a 5 Stelle

Cosa succede nel Movimento? Parla Francesco Silvestri, capogruppo alla Camere dei deputati

Guerra a 5 Stelle
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari, pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

È guerra stellare all’interno del Movimento. Giuseppe Conte, l’avvocato del popolo, pare stia creando non pochi malumori all’interno del suo (personalizzato) nuovissimo partito. Al centro del contendere ci sarebbero le regole sulle candidature discusse nel corso di alcune riunioni segrete.

Tutti gli ex, quelli che avrebbero voluto aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno (sì, ma per ficcarsi dentro) sono già pronti a ricandidarsi. Per farlo, però, hanno bisogno di scranni che oggi più che mai sono pochi. Il Movimento non va bene nelle urne e, dunque, servono posti. A lasciarli dovrebbero essere gli attuali parlamentari, quelli con dieci anni di legislatura sulle spalle. Uno di questi dovrebbe essere anche Francesco Silvestri, attualmente capogruppo del Movimento5 stelle alla Camera dei deputati. Noi glielo abbiamo chiesto!

ASCOLTA IL PODCAST E LE RIVELAZIONI DI FRANCESCO SILVESTRI

“Per quanto mi riguarda la proposta di fermarsi dopo dieci anni non mi sembra molto sensata perché il mio percorso parlamentare, ad esempio, mi coinvolge con tante associazioni, tanti comitati, tante persone. La mia capacità elettorale da mettere a disposizione del Movimento è adesso, se mi fai fermare per cinque anni sicuramente il mio potenziale da portare al Movimento sicuramente sarà inferiore. Non capisco bene la ratio. Sicuramente è una delle ipotesi che ha avuto più consenso all’interno della votazione.”

Dicono che molti, proprio per queste ragioni, stiano guardando al Partito Democratico. Lei ci ha pensato?

“No, no. Non ho pensato né al PD, né ad altro. Io sono arrivato nel Movimento 5stelle nel 2005 e mi trovo benissimo dove sono. Amo il posto dove sono, a prescindere se mi dovrò fermare dieci, cinque anni, tre mesi.”

Ma lei ha partecipato a questo incontro segreto con Giuseppe Conte?

“No, non ho partecipato ma poi essendo segreto…”

Ma Giuseppe Conte è un decisionista?

“Beh, qualcuno che prenda delle decisioni serve”

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